Landolfi: “Torno a vivere dopo 12 anni”. E ora l’ultima tappa della battaglia giudiziaria

27 Dic 2019 18:19 - di Redazione

“L’indagine che mi ha coinvolto, conclusasi con la sentenza di lunedi’ 23 dicembre, e’ stata un’indagine contro di me, e non su di me. Per me e’ prevalso l’assunto che non potevo non sapere”. “Altri esponenti politici soprattutto di sinistra coinvolti in indagini, potevano invece non sapere. Penso a Lorenzo Diana, e a Bassolino che, nel periodo dell’emergenza rifiuti, firmava tutte le ordinanze”. Cosi’ l’ex Ministro delle Telecomunicazioni nonche’ ex parlamentare di An e Pdl, Mario Landolfi, commenta in una conferenza stampa appositamente convocata a Caserta, la sentenza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Un pentito di scarsa attendibilità ha fatto condannare Landolfi a due anni di carcere, con pena sospesa e non menzione della condanna nel casellario giudiziario, per una vicenda di corruzione risalente al 2004 e relativa al Comune di Mondragone. Esclusa l’aggravante mafiosa, ovvero la circostanza che “non mi ha fatto vivere per 12 anni”, ha sottolineato Landolfi, affiancato dal suo avvocato Michele Sarno.

Landolfi e le altre vittime della malagiustizia

Presente alla conferenza anche l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio. “Fu arrestato come Al Capone – ricorda Landolfi – con tanto di elicottero, ma poi assolto in via definitiva da ogni accusa”. Landolfi cita l’attuale presidente della Provincia di Caserta. “Giorgio Magliocca, in carcere per undici mesi per reati di camorra e poi assolto“. Tutti “vittima come me – dice Landolfi – di un modo di amministrare giustizia che spesso non risponde alle richieste o alle esigenze del cittadino, ma risponde piu’ a convenienze della corporazione giudiziaria. Ma intanto un’intera classe dirigente, quella del Pdl, e’ stata spazzata via”.

La rinuncia alla prescrizione

Landolfi, che dovra’ probabilmente affrontare Appello e Cassazione (“sono convinto che le accuse cadranno del tutto“, dice) ricorda anche Enzo Tortora, e afferma poi che “in Italia c’e’ un problema irrisolto, anzi incancrenito, che e’ quello di avere una giustizia piu’ obiettiva, e di eliminare questo rapporto incestuoso tra politica e magistratura, che non era un’ossessione di Berlusconi, ma un dato di fatto. Ma non sono sicuro che avverra’; fa riflettere vedere Bonafede occupare la carica di grandi persone come Rocco o Vassalli, parlare ancora di prescrizione. Cosa cui io, a differenza di tanti politici pagando con questa condanna, ho rinunciato. Ma il livello e’ questo”.

Ecco il link della conferenza stampa: https://www.radioradicale.it/scheda/594133?p=0&s=1514&t=3663&f=0

Commenti

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  • Fab PITTANA 28 Dicembre 2019

    ….prima cosa da riformare E’ la GIUSTIZIA…..altrimenti sara’ SEMPRE cosi’…..!

  • Cristiani Riccardo 28 Dicembre 2019

    Le assoluzioni dei politici indagati per qualsiasi reato non rendono giustizia. I loro presunti reati dati in pasto all’opinione pubblica hanno già prodotto l’effetto che ha tutto il sapore della premeditazione del discredito in termini politici e questo può essere il “gioco” scorretto in campo contro l’avversario. L’assoluzione pertanto dà respiro all’assolto ma è insignificante per quanti si sono adoperati per accusarlo