Due maestre e una bidella indagate per il bimbo morto dopo essere caduto dalle scale
Due maestre e una bidella risultano indagate dalla procura di Milano con l’accusa di omicidio colposo. A una svolta le indagini per la morte del bambino caduto lo scorso 18 ottobre dal secondo piano nella tromba delle scale della scuola “Pirelli” di via Goffredo da Bussero. Per la pm Letizia Mocciascalero, titolare del fascicolo, gli indagati – l’insegnante di ruolo, quella di sostegno e la bidella – sono responsabili di omicidio colposo per omessa vigilanza.
Il piccolo, che a dicembre avrebbe compiuto 6 anni, invece di rientrare in classe – dopo essere stato mandato in bagno – ha usato una sedia con le rotelle, già presente nel corridoio, per arrampicarsi sul corrimano. E quando ha scorto una classe che al piano di sotto stava uscendo dall’aula si è incuriosito. Si è sporto eccessivamente finendo per perdere l’equilibrio. Il piccolo precipitato da un’altezza di oltre 11 metri era finito in rianimazione all’ospedale Niguarda dove è deceduto quattro giorni dopo.
Dopo le maestre il pm non esclude altri indagati
Il pm di Milano “non esclude altri indagati”, dopo i provvedimenti che hanno colpito due insegnanti e una bidella. Un atto dovuto alla luce delle dichiarazioni resa al magistrato. Le maestre sarebbero entrambe responsabili per avere fatto uscire il bambino per andare in bagno ritenendo che la bidella fosse fuori dall’aula ad attenderlo. Il piccolo sarebbe stato invitato dalla bidella a rientrare in classe senza accompagnarlo.
Lo studente non è mai arrivato in classe. “Senza la sedia il piccolo non si sarebbe mai potuto arrampicare”, spiega il pm. Che evidenzia come la scuola – una vecchia caserma costruita negli anni Trenta – risulti a norma. Il pm sottolinea la carenza di personale e ricorda che “il dirigente scolastico già ad agosto aveva segnalato la mancanza di collaboratori riuscendo ad ottenere solo un bidello per 18 ore la settimana”.