C’era una volta l’Ilva. C’era una volta la politica. Adesso abbiamo Conte

7 Nov 2019 6:00 - di Francesco Storace

Ma la maggioranza di Conte è composta da pazzi. Quando hanno tolto l’immunità penale sapevano in quale guaio cacciavano l’Italia per viltà e propaganda politica. Facevano pagare al nuovo gruppo le responsabilità di quello vecchio. Una follia che paghiamo oggi.

Hanno approvato lo spazzaimprese, hanno abolito il lavoro, stanno ammazzando il sud.

Che altro dobbiamo aspettarci da un governo inconcludente? Chi ha fatto di tutto per evitare le elezioni, deve farci uscire da questo guaio, che poi è in diretta conseguenza del declino  dell’Italia. Se ne vanno i grandi brand, ha osservato Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria: la moda, il food, il tessile, l’arredo. E adesso l’acciaio. È finita la politica industriale. È finita la politica.

Finisce la politica, arriva la decrescita

Tutto questo “genera” nel linguaggio della decrescita felice sognata da Beppe Grillo, centomila imprese che chiudono ogni anno, quasi un milione in dieci anni, centinaia ogni giorno. E loro, a palazzo Chigi, continuano a trastullarsi. “Il governo si muova”, ulula la Bellanova. Spiegatele che il governo è anche lei, ahinoi.

In Transatlantico è sconsolata dalle notizie che arrivano Ylenja Lucaselli, deputata di Fdi di Taranto. “Alle tre ragioni principali per le quali gli investitori latitano, che sono instabilita’ politica, tasse e lentezza della giustizia civile, occorre aggiungerne una quarta: il Movimento 5 Stelle al governo”, dice amara.

Si dividono anche i sindacati, si spaccano proprio sulle caratteristiche della mobilitazione. Un altro segno dei tempi, anche qui non c’è politica sindacale. Non c’è politica.

Eppure sarebbe il tempo della decisione, la mano pubblica che assume le proprie responsabilità, salva i posti di lavoro, vara assetti industriali capaci di garantire salute e rispetto dell’ambiente. Ma – manco a dirlo – manca un governo. Manca la politica.

La pistola fumante ad ArcelorMittal gliel’ha messa in mano Giuseppe Conte.

Commenti

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  • Dino parrone 7 Novembre 2019

    mi sa che non ci hai capito un cazzo…

    • Francesco Storace 9 Novembre 2019

      dici?

  • maurizio pinna 7 Novembre 2019

    Non c’è solo l’ Ilva, anche la ex FIAT ha ridotto la produzione delle auto di lusso nell’area di Torino, la META’ esatta dell’ anno scorso, di solito lo si fa prima di ridislocare e non è finita perché a tale punto di terrorismo economico ciò che accadrà non è ancora immaginabile. Eppure non demordono, perché secondo il pensiero unico la colpa di tutto non è la loro ma dell’opposizione che semina odio. Un tempo si chiamava opposizione e basta, oggi sono fascisti razzisti, follie al punto che il buon Di Pietro direbbe “che ci azzecca?” . Eppure c’è una fetta di popolo che crede in quelle amenità, nel fascismo e altre balle, crede che l’ecologia, roba troppo seria per lasciarla in mano ai bambini saputelli, si governi con qualche piazzata , un paio di slogan e le tasse! Il film che stiamo vedendo in questo autunno anniversario dell’era giacobina, è da spavento, speriamo che finisca presto.