Halloween, spunta una nuova “interpretazione”: ecco perché ci si veste da streghe e vampiri
Un’interpretazione di Halloween destinata a creare altre polemiche. Non bastavano le critiche a una festa che va a scontrarsi frontalmente con la religione. Ora c’è anche il tentativo di addolcire la pillola. E la nuova lettura ha tratti psicologici.
Streghe, zombi e vampiri fasulli, infatti, servirebbero adesorcizzare le paure dei più piccoli. Halloween, con i suoi macabri costumi, è in grado di far ridere i bambini e cancellare in un colpo le più profonde paure. «Questa ricorrenza, festeggiata principalmente nei Paesi anglosassoni, ormai è diffusa quasi ovunque nel mondo. È diventata sempre di più l’occasione per tutti di mascherarsi da personaggi terrificanti. Personaggi che spesso provengono dall’oltretomba». A ricordarlo è Eleonora Iacobelli, psicologa e vicepresidente Eurodap, responsabile trainer Bioequilibrium.
Halloween e il mondo di spettri spaventosi
«L’elemento simbolico tipico di questa ricorrenza richiama al mondo di spettri spaventosi«, aggiunge. Ci sono le streghe cattive su scope volanti, i vampiri affamati in cerca di sangue. Poi mummie e zombie che ritornano in vita per infestare le nostre strade. Tutti questi sono personaggi che solitamente vengono vissuti come spaventosi e tetri, ma che per una notte diventano avvicinabili».
Nella notte del 31 ottobre, dunque, ogni paura viene normalizzata e, nella finzione, si trova la capacità di riderci su. «Esorcizzare le paure per l’ignoto, l’occulto, l’aldilà diventa l’elemento psicologico insito in tale festa. Il giorno che segue Halloween, per tradizione cristiana, si commemorano i defunti e si è visto come scherzare e giocare sugli oggetti che ci provocano ansie e paura possa ridurre anche l’angoscia della fine o perdita della vita. Quindi – conclude – la festa di Halloween è senza dubbio il modo migliore di per superare anche quelle paure che da secoli tormentano l’uomo