Dazi: il Wto colpisce il made in Italy, non la speculazione finanziaria
Dazi, in questi giorni va in scena l’ultima assurdità globale. Il Parmigiano Reggiano, Il Grana Padano, Il Culatello di Parma, la mozzarella di bufala sono tra le vittime illustri dei dazi americani. Il Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio) li ha autorizzati contro l’Unione europea per la bellezza di 7,5 miliardi di dollari. Per il nostro agroalimentare è una mazzata tra capo e collo che proprio non ci voleva. Il 25% di supertassa sulle eccellenze del made in Italy colpisce duramente l’export nazionale in uno dei suoi settori di punta.
E’ un’assurdità della globalizzazione. Ma è anche un’assurdità dell’Ue. I nostri prodotti sono stati coinvolti nella “rappresaglia” dei dazi americani per un “torto” commerciale compiuto da Francia, Germania e Spagna . Questi realizzarono a suo tempi l’Airbus con i sussidi pubblici. Fu un caso di “concorrenza sleale” ai danni dell’americana Boeing. Una vera assurdità. Che c’entra il Parmigiano Reggiano e tutta l’agroalimentare italiano con l’industria aeronautica di altri Paesi europei ? Non c’entra nulla. Ma questa è purtroppo l’Europa in cui ci troviamo a vivere. L’Ue esiste come soggetto unitario solo per subire sanzioni economiche e commerciali. Non certo per aiutare i vari Paesi in difficoltà a uscire dalla crisi in cui si trovano.
L’assurdità è soprattutto quella di un organismo internazionale, il Wto (non eletto da nessuno), che in nome del “sacro” principio del libro commina sanzioni, come appunto gli odierni dazi Usa, a Stati (un tempo) sovrani. Solo le produzioni nazionali conoscono limitazioni nella globalizzazione. Non certo i capitali speculativi che imperversano sui mercati finanziari. Ralizzando profitti da capogiro gli gnomi di Wall Street e della City. Non certo a vantaggio dell’economia reale dei popoli