Dazi: il Wto colpisce il made in Italy, non la speculazione finanziaria

3 Ott 2019 11:46 - di Tito Flavi
Dazi

Dazi, in questi giorni va in scena   l’ultima assurdità  globale. Il Parmigiano Reggiano, Il Grana Padano, Il Culatello di Parma, la mozzarella di bufala sono tra le vittime illustri dei dazi americani. Il Wto (l’Organizzazione mondiale del commercio) li  ha autorizzati contro l’Unione europea per la bellezza di 7,5 miliardi di dollari. Per il nostro agroalimentare è una mazzata tra capo e collo che proprio non ci voleva. Il 25% di supertassa sulle eccellenze del made in Italy  colpisce duramente l’export nazionale in uno dei suoi settori di punta.

E’ un’assurdità della globalizzazione. Ma è anche un’assurdità dell’Ue. I nostri prodotti sono stati coinvolti nella “rappresaglia” dei dazi americani  per un “torto” commerciale compiuto da Francia, Germania e Spagna . Questi realizzarono a suo tempi l’Airbus con i sussidi pubblici. Fu un caso di “concorrenza sleale” ai danni dell’americana Boeing. Una vera assurdità. Che c’entra il Parmigiano Reggiano  e tutta l’agroalimentare italiano con l’industria aeronautica di altri Paesi europei ? Non c’entra nulla. Ma questa è purtroppo l’Europa in cui ci troviamo a vivere. L’Ue  esiste come soggetto unitario solo per subire sanzioni economiche e commerciali. Non certo per aiutare i vari Paesi in difficoltà a uscire dalla crisi in cui si trovano.

L’assurdità è soprattutto quella di un organismo internazionale, il Wto (non eletto da nessuno), che in nome del “sacro” principio del libro commina sanzioni, come appunto gli odierni  dazi Usa, a Stati (un tempo) sovrani. Solo le produzioni nazionali  conoscono limitazioni nella globalizzazione. Non certo i capitali speculativi  che imperversano  sui mercati  finanziari. Ralizzando profitti da capogiro gli gnomi  di Wall Street e della City.  Non certo a vantaggio dell’economia reale dei popoli

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