Il leghista Pillon lancia il congresso della famiglia e provoca: “Era meglio il medioevo”

9 Mar 2019 16:03 - di Redazione

“Tutti a Verona, con la testa, con il cuore ma anche con il portafoglio”. Il senatore della Lega Simone Pillon, ‘padre’ del ddl sull’affido condiviso, lancia così il tredicesimo Congresso Mondiale della Famiglia (World Congress of Family), che si svolgerà per la prima volta in Italia, dal 29 al 31 marzo. “Le precedenti edizioni hanno visto una grandissima partecipazione di famiglie e di statisti. L’edizione di Verona sarà probabilmente la più grande di sempre, con un fitto programma di eventi che culminerà nella marcia di domenica”, evidenzia Pillon in un lungo post su facebook dove invita a prendere visione del programma su www.wcfverona.it . “Saranno presenti relatori, esperti e politici da tutto il mondo per affrontare le molteplici sfide che la famiglia sta affrontando in questi tempi meravigliosi e drammatici. Come dicevo giovedì in Senato, sarà la festa della gioia, della bellezza, della speranza, del futuro”.

“Io ci sarò – continua Pillon – Noi ci saremo. Tutti. Portiamo moglie, marito, fidanzato, fidanzata, figli, amici, parenti. Portiamo anche il gatto! non possiamo mancare, soprattutto domenica alla grande manifestazione in piazza Bra, all’ombra dell’Arena” e conclude esortando i cittadini di “contribuire” anche se con poco. “Le spese per l’organizzazione sono ingentissime e non ci sono contributi economici pubblici – sottolinea – Faccio dunque appello alla sensibilità di ciascuno. Le cattedrali medievali che ancora oggi contempliamo sono state costruite col contributo di tutti: ricchi, meno ricchi, poveri e meno poveri”. Il paragone tra la manifestazione sulla famiglia e le cattedrali non stupisce. Pillon viene infatti indicato dai suoi avversari come paladino di idee medievali sulla donna. Attacchi ai quali giorni fa ha replicato con un post su Fb in cui rivendicava la superiorità dell’età medievale su quella attuale corredato dalla foto della piazza centrale di Perugia: “Secondo il Fatto quotidiano – aveva scritto –  ogni volta che io parlo, un pensiero illuminista muore. Considerando che Rousseau piantò i suoi 5 figli all’ostello dei trovatelli di Parigi perché non aveva voglia di curarsene, e che secondo Diderot la donna contava solo quale parte della famiglia di un uomo, devo decisamente parlare più spesso. Quanto poi ai centri sociali e alle femministe che continuano a urlare ossessionati che con le nostre riforme si tornerebbe al medioevo, rispondo con questa fotografia dalla splendida piazza di Perugia, con la fontana maggiore del Pisano, la cattedrale e il palazzo dei Priori.Il medioevo ci ha lasciato arte, poesia, cultura, campanili che indicano il cielo e tanto nutrimento per l’anima. La nostra epoca tanto evoluta cosa lascerà? Cumuli di rifiuti, pessima pseudoarte, colate di cemento, tanto inquinamento e magari bambini comprati su internet e cresciuti senza mamma, senza papà e senza anima”.

 

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