Il Papa cita Chiara Corbella: “Un figlio è sempre una benedizione” (video)
«Mai un figlio è una maledizione. Può essere una croce, per la mamma: una donna romana giovane, Chiara Corbella Petrillo, è morta a 28 anni perché ha rifiutato una cura per la sua salute, era incinta e non voleva perdere il figlio e per custodire il figlio fino alla nascita è morta lei. Ma un figlio è sempre una benedizione». È quanto ribadisce Papa Francesco, nella quarta puntata del programma Ave Maria su Tv2000. «Senza tenerezza non si capisce una mamma, senza tenerezza non puoi capire Maria – aggiunge il Pontefice – Una mamma è l’unica che può capire un figlio perché lo conosce nudo dal suo ventre nel grembo, lo partorisce nudo. Il mio predecessore, che ha detto che Dio è papà e mamma, non ha detto niente di originale, lo stesso Dio lo ha detto di sé. Questo è bello», conclude il Papa.
Chi era Chiara Corbella
Il 21 settembre scorso si è aperta ufficialmente la fase diocesana della sua causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella. Il cardinale vicario Angelo De Donatis, ha avviato il rito che si è tenuto eccezionalmente nella basilica di San Giovanni in Laterano, per l’alta affluenza di partecipanti. Erano presenti il postulatore padre Romano Gambalunga nonché i membri del Tribunale diocesano che ha avviato l’inchiesta.
Morta a 28 anni il 13 giugno 2012
«Il 13 giugno 2012 moriva, a Pian della Carlotta (Manziana) la Serva di Dio Chiara Corbella – scrive De Donatis nell’editto che ha dato il via alla causa -, laica e madre di famiglia, sposa e madre di grande fede in Dio. Dopo essersi sposata il 21 settembre 2008 si trovò ben presto a vivere situazioni davvero difficili quali la morte di due figli piccoli, poco dopo le nascite. Durante la terza gravidanza, a Chiara fu diagnosticato un tumore. Le eventuali cure avrebbero avuto conseguenze mortali sul bambino che portava in grembo, ma l’attesa ne avrebbe compromesso l’efficacia».
L’Associazione Chiara Corbella Petrillo
Chiara non ebbe dubbi: «Decise di portare a compimento la gravidanza». La giovane romana è morta poco tempo dopo, a soli 28 anni. Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è padre Romano Gambalunga, carmelitano scalzo. Chiara suscita simpatia e interesse in tante persone «perché era una ragazza normale. Era piena di interessi, amava viaggiare, suonava il violino e il pianoforte. Aveva avuto un fidanzamento come quelli di tutti, anche travagliato, fatto di mollarsi e riprendersi. Ma in tutto quello che lei vive, fin da bambina, grazie all’educazione profondamente cristiana, è sostenuta dalla preghiera. Nella sua storia personale risplende la luce del Vangelo, è Vangelo vissuto, vivente». A cinque anni dalla morte della giovane madre viene fondata l‘Associazione Chiara Corbella Petrillo per avviare e supportare la causa di beatificazione e canonizzazione.