Israele diventa lo Stato-nazione del popolo ebraico. Gli arabi: “Razzisti”

19 Lug 2018 16:50 - di Annamaria Matticari

Con 62 voti a favore, 55 contrari e due astenuti, il parlamento israeliano ha approvato un controverso disegno di legge che definisce ufficialmente Israele patria nazionale del popolo ebraico, definisce capitale Gerusalemme “unita” e lingua ufficiale del Paese quella ebraica, mentre l’arabo è lingua con “status speciale”. Un altro passaggio del provvedimento, che avrà valore di norma costituzionale – si legge su Ha’aretz – afferma che lo Stato “considera lo sviluppo degli insediamenti ebraici un valore nazionale e ne incoraggerà e promuoverà la creazione ed il consolidamento”. Per il premier Benjamin Netanyahu, il sì del parlamento è un “momento decisivo” della storia dello stato di Israele. “Abbiamo incastonato in una legge il principio base della nostra esistenza. Israele è lo Stato-nazione del popolo ebraico, che rispetta i diritti individuali di tutti i suoi cittadini. Questo è il nostro stato. Lo Stato ebraico. Negli ultimi anni qualcuno ha tentato di metterlo in dubbio, di minare al cuore il nostro essere. Oggi lo abbiamo reso legge: questa è la nostra nazione, lingua, bandiera”. Il provvedimento è stato attaccato dagli arabi israeliani, dai politici di opposizione e da gruppi che si battono per il rispetto dei diritti civili, per i quali il provvedimento “sottomette il carattere democratico dello Stato ebraico al suo carattere ebraico, a spese delle minoranze”. “Il provvedimento apre la strada a pratiche che porteranno verso discriminazioni razziali in tutte le sfere di attività nei confronti delle minoranze”, ha denunciato l’Associazione per i diritti civili in Israele. Ahmad Tibi, legislatore arabo-israeliano, l’ha definita “la fine del principio di democrazia in Israele”.

Una legge che “fa decadere tutte le pretese di democraticità dello Stato d’occupazione”. È così che il ministro degli Esteri del governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Riad al-Malki, ha commentato l’approvazione da parte della Knesset di un controverso disegno di legge che definisce ufficialmente Israele patria nazionale del popolo ebraico. Per Malki, questo nuovo passo del Parlamento israeliano demolisce l’immagine di Israele come “unica democrazia del Medio Oriente” e ne conferma invece “il sistema basato sull’apartheid”. “L’approvazione di simili leggi razziste – ha detto Malki in un suo incontro con responsabili francesi, tra cui il console generale a Gerusalemme, Pierre Cochard – è una palese e premeditata violazione di tutte le risoluzioni del diritto internazionale e umanitario”. Non solo, ma costituisce anche “un appello esplicito e diretto a praticare la politica della pulizia etnica e dell’evacuazione forzata”, ha detto Malki, mettendo in guardia dal fatto che “l’insistenza dello Stato d’occupazione a varare leggi razziste porrà fine per sempre a qualsiasi iniziativa verso la pace, la sicurezza e la stabilità in tutta la regione”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Gio 20 Luglio 2018

    Viva Israele !!!

  • 20 Luglio 2018

    Era ora!!!Viva Israele.