Governo del presidente, già si candida Cottarelli: «Se Mattarella chiama…»

21 Apr 2018 19:27 - di Ezio Miles
Cottarelli

Governo del presidente, nessuno ne parla apertamente, ma è una ipotesi che si sta facendo strada tra gli “addetti ai lavori” in queste ore di “riflessione” al Quirinale. E c’è già chi fa capire che ci starebbe.Stiamo parlando di Carlo Cottarelli, già commissario alla Spending Review, figura indicata come tecnocrate a denominazione d’origine controllata. Ospite de l’Intervista di Maria Latella su SkyTg24, prima si schermisce, respingendo l’ipotesi di essere il premier di un governo del presidente. Poi però Cottarelli  ammonisce: «Se si tratta di fare un governo di tre mesi, un governo balneare, si può anche fare, ma sarebbe un governo che non farebbe niente». Se chiamasse il presidente della Repubblica? «Direi di sì». Insomma, Cottarelli fa capire chiaramente di non essere un tipo “usa e getta”: se lo evocano, se lo chiamano in servizio, se lo devono sciroppare per un bel po’. Come insegna l’esperienza di Mario Monti, una  volta che il “tecnico” entra nelle stanze del potere, è poi difficile mandarlo via: a comandare ci prende subito gusto. Staremo a vedere, da lunedì, che aria tirerà tra breve in Italia, Certo è che, in questi giorni, tra i corridoi del Palazzo, si registra un’attività assai febbrile.

Va comunque dato atto a Cottarelli di evitare toni allarmistici sul futuro dell’Italia, almeno su quello prossimo: «Al momento un governo Lega-Movimento 5 Stelle non causerebbe un aumento dello spread perché i mercati finanziari sono narcotizzati da una grande di liquidità per l’intervento della Bce e poi, soprattutto, dal fatto che c’è crescita. Finché c’è crescita, lo spread, secondo me non andrà su di molto». «Noi dobbiamo aver paura se ci fosse uno shock che venga dall’esterno ad esempio, – ha proseguito – che mandi l’Italia in recessione perché non siamo in grado di sostenere uno shock, quello sì che farebbe ripartire lo spread. E in quella situazione avere al governo qualcuno che magari ha intenzione di risolvere la questione spendendo di più sarebbe un problema».

Commenti

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  • alessandro ballicu 22 Aprile 2018

    i governi dei tecnici sono diretti dalla ue e dalle banche basta, in democrazia governano i politici , i tecnici e gli economisti dovrebbero eseguire ciò che i politici eletti dal popolo decidono

  • Massimiliano di Saint Just 22 Aprile 2018

    Preferirei l’economista Minnella.