New York: la belva è un uzbeko, lavorava per Uber e aveva la green card
La società aperta ha molti nemici e se li cova in seno. Emergono in queste ore maggiori particolari sulla belva che ieri ha seminato morte e terrore al centro di New York. Sayfullo Saipov, 29 anni, è arrivato negli Stati Uniti nel 2010, da Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan. Appena entrato negli Usa, si è stabilito in Ohio e, a quanto riferito da conoscenti, ha passato i primi tempi negli Stati Uniti cercando un lavoro e provando a migliorare il suo inglese. Dall’Ohio Saipov si è poi trasferito in Florida, a Fort Myers, dove ha cominciato a lavorare come autista di camion. Tappa successiva è stata il New Jersey: Saipov, che aveva la green card, si è stabilito a Paterson e ha cominciato a lavorare come autista per Uber. In tutto questo tempo, Saipov ha potuto con tutto comodo sviluppare odio per la società che l’aveva accolto: nel pickup con cui ha compiuto la strage è stato trovato un biglietto con il giuramento di fedeltà all’Isis.
Secondo quanto scrive il New York Times, il killer sarebbe già stato oggetto d’indagine da parte delle autorità federali in passato, anche se non è chiaro se sia stato coinvolto in prima persona o in quanto amico o familiare di qualcun altro. L’indagine potrebbe essere quella portata avanti negli ultimi due anni dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale, dal Dipartimento di Polizia di New York e dai procuratori federali di Brooklyn relativa a cinque uzbeki e un kazako accusati di aver fornito sostegno materiale all’Isis.