Stupro di Roma, il violentatore ha un permesso di soggiorno per motivi umanitari
Suscitano non poca indignazione i particolari che ora emergono sullo stupro di Roma di cui è stata vittima una giovane finlandese sabato scorso. Innanzi tutto il racconto reso dalla vittima agli agenti fa fremere di orrore e di rabbia. «Mi diceva: se ti muovi o provi a scappare t’ammazzo. Mi minacciava con una grossa pietra». Altra corcostanza che fa rabbia apprendere è il fatto che l’autore dello stupro, un immigrato bengalese, ha un regolare permesso per motivi umanitari. Tale tipo di permesso viene rilasciato dalla Questura qualora ricorrano «seri motivi» di carattere, per l’appunto, umanitario, come ad esempio motivi di salute o di età, oppure vittime di situazioni di grave instabilità politica, di episodi di violenza o di insufficiente rispetto dei diritti umani, vittime di carestie o disastri ambientali o naturali. Ha una durata di due anni, è rinnovabile e può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro. E il bengalese lavorava in un ristorante. Comunque la Procura di Roma ha già chiesto la convalida dell’arresto per violenza sessuale, con contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Particolare interessante: anche Butungu, l’autore del duplice stupro di Rimini, aveva un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Che cosa ne pensa la Boldrini? Così si comportano le sue “risorse”? Sarebbe interessante conoscere l’opinione della presidente della Camera.