Equitalia scompare. Ma è festa a metà. Ecco che fine faranno i debiti pendenti
Cinque giorni all’alba. Dopodiché, sabato prossimo, come previsto dalla legge (la 225 del 2016), Equitalia sarà soppressa. Un secondo dopo, tutti i rapporti pendenti, comprese le cause in corso, diventeranno competenza dell’Agenzia delle entrate-riscossione. Si tratta di un passaggio – più volte invocato dai cittadini tartassati e inadempienti, spesso per la devastante crisi economica che ha colpito anche l’Italia dal 2007 – che porterà alla rottamazione delle cartelle inevase attraverso una sorta di sanatoria su more e sanzioni in favore dei cittadini che potranno pagare il dovuto senza gli interessi.
La nuova avrà maggiori poteri di Equitalia
Tra le novità poi spicca il potenziamento delle modalità di riscossione del nuovo ente, che avrà più poteri rispetto a Equitalia: il decreto consente infatti all’Agenzia delle entrate-riscossione di utilizzare banche dati e informazioni già in uso all’Agenzia «anche ai fini dell’esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale».
La continuità dei crediti
Per quanto riguarda cartelle e debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali – come Tasi, Imu, Tari o bollo auto – non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno trasferite all’Agenzia delle entrate-riscossione. Questo significa che esisterà una continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito. Quindi, i cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento – o che hanno tuttora un piano di rateazione – dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo ente.