Grillo e Casaleggio a Roma. La sindaca aspetta gli ordini del “capo”

20 Feb 2017 14:08 - di Alessandra Danieli

Beppe Grillo e David Casaleggio sono a Roma. Un evento “speciale” all’indomani della drammatica assemblea del Pd e nel bel mezzo dell’affaire sullo stadio della Roma, ultima tegola per Virginia Raggi. Il leader dei Cinquestelle (che nel pomeriggio di lunedì dovrebbe incontrare la sindaca grillina) é arrivato domenica sera nella Capitale insieme con  Casaleggio junior, che andrà  in Senato  per concludere gli incontri tematici con i parlamentari per il programma elettorale. L’incontro tra la sindaca e il suo “capo”, salvo imprevisti come è già accaduto, potrebbe tenersi in
Campidoglio nel tardo pomeriggio o al massimo nella mattinata di martedì. Sul colloquio  peserà anche l’avvio da parte della Soprintendeza capitolino di una procedimento di  vincolo per la zona dell‘Ippodromo di Tor di Valle dove dovrebbe collocarsi il progetto faraonico dello stadio giallorosso. 

Grillo e Casaleggio a Roma

Un occhio a Roma e un occhio allo psicodramma del Nazareno. «I mesi che ci attendono saranno devastanti. Il Pd non ha nessuna soluzione per il Paese, pensano alle banche degli amici, alle multinazionali che li finanziano e alle poltrone di parenti e colleghi. Gli italiani porteranno ancora pazienza, perchè noi italiani siamo così, siamo persone per bene. Ma tutto ha un limite», è il post quotidiano sul blog di Grillo rilanciato via  Twitter. L’ex comico torna a intonare come un ritornello lo slogan elezioni subito. 

La parafrasi di Toto Cutugno

«Il limite – si legge sul blog – è settembre, quando i parlamentari, dopo tutta questa farsa, si intascheranno finalmente la pensione. A quel punto la pazienza sarà esaurita.  L’italiano vorrebbe evitare di perdere le staffe, “lasciatemi votare” pensa, “lasciatemi votare e fatemi scegliere il futuro che voglio per il Paese. Non tirate troppo la corda”. Il post conclude parafrasando il testo del ritornello (“lasciatemi cantare”) della famosa canzone di Toto Cutugno, Italiano. “Lasciatemi votare con la matita in mano, lasciatemi votare un programma serio e sano, lasciatemi votare perché ne sono fiero, sono un italiano un italiano vero”.

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