Il Dalai Lama: «Troppi profughi, la Germania non diventi un paese arabo»
Più che a una sottomissione “soft” alla Michel Houellebecq, viene più spontaneo pensare all’Eurabia tanto temuta da Oriana Fallaci leggendo le parole pronunciate dal Dalai Lama nella sua lunga intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). «Sono troppi» i profughi in Europa, l’accoglienza deve essere temporanea, «la Germania non può diventare un paese arabo. La Germania è la Germania», ha detto. Frasi che senz’altro fanno riflettere, dato che vengono da un leader religioso in esilio, perseguitato senza sosta da Pechino secondo i suoi sostenitori, considerato tollerante e aperto, simbolo della non violenza e della coesistenza pacifica tra culture e religioni.
La tesi controcorrente del Dalai Lama
Ma sono anche parole pragmatiche, quelle del Dalai Lama, perché il problema dell’identità e della coesistenza esiste, come si è visto nella stessa Germania all’inizio dell’anno, con le molestie subite da numerose donne a Colonia e in altre città del paese. Conquiste come la libertà sessuale, la separazione tra Stato e religione, la certezza del diritto, sono realtà che talvolta difficilmente si conciliano con chi fuggendo guerre e violenze approda in Europa. «Se guardiamo in faccia ogni rifugiato, specialmente le donne e i bambini – ha detto il Dalai Lama – percepiamo la loro sofferenza. Chi sta meglio ha la responsabilità di aiutarli. Dall’altro lato, ora sono troppi. L’Europa, per esempio, la Germania, non può diventare un paese arabo. La Germania è la Germania. Sono così tanti che diventa difficile da gestire. Anche dal punto di vista morale credo che dovrebbero rimanere soltanto a titolo temporaneo. L’obiettivo deve essere quello di tornare ed aiutare a ricostruire il proprio paese». Alla domanda sull’islamofobia che sembra crescere in Europa, il leader tibetano risponde: «Ci sono musulmani isolati e piccoli gruppi che si uccidono nei loro stessi paesi. Sciiti, sunniti. Non rappresentano l’intero Islam e tutti i musulmani. L’amore è il messaggio centrale, sia nell’Islam sia nelle altre religioni. Ci sono persone cattive tra i buddisti, i cristiani, gli ebrei e gli induisti. E’ sbagliato condannare l’intero mondo islamico solo perché un piccolo gruppo di musulmani ha commesso errori».