“L’immigrazione clandestina resti reato”. Gli italiani smentiscono Renzi

15 Gen 2016 11:57 - di Guido Liberati

Il popolo sovrano? Non in Italia. Per cambiare una legge, Matteo Renzi (che è diventato premier senza passare per le elezioni politiche) calpesta pure il parere degli italiani. Il 47% degli intervistati di un sondaggio Ixè per Agorà (Raitre) si dice infatti contrario all’ abolizione del reato di immigrazione clandestina, ipotesi in questi giorni caldeggiata dal governo Renzi. Solo il 37% sarebbe favorevole, il 16% non sa.

Immigrazione clandestina: in altri Paesi norme ben più severe

Il reato di clandestinità per gli immigrati irregolari è stato introdotto nell’ordinamento dal 2009, nell’ambito del cosiddetto ”pacchetto sicurezza”. «Per Renzi il reato di immigrazione clandestina non serve a nulla – ha denunciato nei giorni scorsi Giorgia Meloni – Invece per lui abolirlo serve a qualcosa che il governo ha in testa da sempre. Come Fratelli d’Italia daremo battaglia contro questa follia. Continuiamo a chiedere che anche in Italia vengano introdotte, in tema di immigrazione, le stesse leggi che vigono in Germania e in Francia. In questo quadro, bisogna rivedere anche il reato di immigrazione clandestina, ma in senso restrittivo. Chiediamo che preveda anche la galera e non solo la multa, così come avviene in gran parte d’Europa».  Quanto ricordato dal presidente di Fratelli d’Italia corrisponde infatti a quello che i media governativi omettono di dire. Gli altri Stati europei hanno normative anche più severe rispetto alla Bossi-Fini, specialmente Regno Unito, Germania e Francia. In Gran Bretagna gli irregolari, per la legge hanno commesso un reato, e la pena va dalla sanzione pecuniaria a 6 mesi di carcere. In Germania l’immigrazione illegale costituisce reato ed è punibile, oltre che con sanzioni pecuniarie, con la reclusione fino a 3 anni. In Francia, invece, il soggiorno illegale è reato ed è prevista, oltre alla sanzione amministrativa, la reclusione fino a un anno. Per quanto riguarda la Spagna, il reato è amministrativo, ma il rimpatrio è immediato. E proprio la Spagna, che sembra adottare la normativa più buonista, in realtà usa il pugno di ferro nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla, in Marocco. Ne è prova la doppia recinzione alta sei metri, lunga poche decine di chilometri ed estesa dalla terraferma fino alle acque marine e sorvegliata da militari spagnoli e marocchini. Ma la vulgata renziana, corroborata da giornali e tv filo-governative, vuole far intendere che l’Italia sia la nazione più severa nei confronti degli immigrati irregolari.

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