“Business migranti”, a Mineo chiesto il processo per i sindaci Udc-Pd

19 Gen 2016 14:51 - di Valeria Gelsi
cara di mineo

Offrivano posti di lavoro o nomine in assessorato per cambi di casacca a sostegno della giunta. Con questa accusa la procura di Caltagirone ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone nell’ambito di una inchiesta sul Cara di Mineo, struttura finita anche in Mafia Capitale perché al centro di un ingente giro d’affari legato al business dell’accoglienza degli immigrati. Uno scandalo che alcuni mesi fa è arrivato a lambire anche il governo. Fra i cinque, vi sono il sindaco di Mineo, Anna Aloisio dell’Udc, e l’ex sindaco Giuseppe Mario Mirata del Pd, oltre ai due ex assessori Maurizio Galizia e Luana Mandrà e al presidente del consorzio Sol Calatino Paolo Ragusa.

Gli episodi contestati e il ruolo del Cara di Mineo

I reati ipotizzati sono corruzione in atti d’ufficio e induzione alla corruzione. Gli episodi contestati sono due in particolare, entrambi però connessi alla volontà di mantenere a tutti i costi la maggioranza in consiglio comunale. In particolare, la procura si è concentrata sull’offerta a un consigliere di minoranza di passare in maggioranza in cambio di un posto di lavoro per la fidanzata, che sarebbe stata rifiutata, e sull’offerta a un altro consigliere di un ruolo da assessore. Al centro del primo episodio vi sarebbero Ragusa e Gulizia, mentre il consigliere diventato assessore sarebbe Luana Mandrà, che prima di arrivare a ottenere l’incarico politico avrebbe rifiutato un posto da dirigente del Cara offerto da Ragusa e Mirata. Inoltre, secondo la procura, lo stesso Ragusa le avrebbe poi promesso, «senza riceverne accettazione, un posto di lavoro nelle sue aziende se avesse accettato la carica di assessore». Luana Mandrà divenne poi assessore alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili e il sindaco Aloisi, scrive l’accusa nella richiesta di rinvio a giudizio, «avrebbe così ricevuto indebitamente per sé un’utilità consistita nell’aver riacquistato la maggioranza che non possedeva più in Consiglio Comunale».

Il Comune di Mineo ancora in attesa del commissario

L’udienza preliminare si terrà davanti al gup di Caltagirone, Salvatore Ettore Cavallaro, il 18 febbraio, mentre la situazione al Comune di Mineo resta tutt’ora in sospeso: il consiglio comunale è decaduto il 19 ottobre 2015, quando otto consiglieri su 15 si sono dimessi per le polemiche sul Cara, ma la Regione Siciliana non ha ancora nominato il commissario straordinario in sostituzione del Consiglio.

 

 

 

 

 

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