Cara di Mineo, la Procura: Pd e Ncd lo usavano per “comprare” i consiglieri
È nuovamente bufera giudiziaria intorno al Cara di Mineo. Dopo il terremoto connesso all’inchiesta su Mafia Capitale, stavolta emerge un caso di corruzione con l’offerta di posti di lavoro in cambio di cambi di casacca. Insomma, non una semplice parentopoli, ma una “compravendita” di consiglieri comunali che vede indagati, tra gli altri e a vario titolo, il sindaco dell’Ncd, Anna Aloisi, già coinvolta nell’altro filone di inchiesta, e l’ex sindaco Giuseppe Mario Mirata del Pd.
Gli indagati
A rivelare i dettagli dell’inchiesta è stato il quotidiano La Sicilia, chiarendo che in totale sono cinque gli avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Caltagirone (Catania). Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, istigazione alla corruzione e corruzione in atti d’ufficio. Gli indagati, oltre ad Aloisi e Mirata, sono l’ex presidente del Consorzio Sol Calatino Paolo Ragusa e due tra ex e attuali amministratori locali: il consigliere e assessore comunale Luana Mandrà e l’ex assessore comunale Maurizio Gulizia.
Gli episodi contestati
Due gli episodi contestati: l’offerta, che sarebbe stata rifiutata, di un posto di lavoro nel Cara alla fidanzata di un consigliere comunale di minoranza per passare con la maggioranza e la proposta, che sarebbe stata accettata, sempre per lo stesso motivo, in cambio di un incarico da assessore.