Marò: Renzi incapace di risolvere la questione, chiede aiuto a Obama
Salvatore Girone, attualmente in India, e Massimiliano Latorre, in convalescenza in Italia, potrebbero essere liberati fino alla fine dell’arbitrato internazionale. Se questa svolta si concretizzerà, certamente il merito non sarà di Renzi e del suo governo, che, anzi, ne escono malconci. Stando ad alcune indiscrezioni, sembra che il premier Matteo Renzi si sia rivolto alla Casa Bianca per “chiedere aiuto”, per fare pressione sul governo indiano. New Delhi potrebbe congelare la vicenda fino a che non si stabilirà dove si dovrà tenere il processo. Un atto che fotografa l’incapacità manifesta della nostra diplomazia a risolvere un caso che dura da quasi quattro anni (a febbraio prossimo ). Ben venga allora il “tutor” Obama, se questo potrà alleviare il calvario dei nostri fucilieri di Marina.
Marò, la telefonata alla Casa Bianca
Come riporta Il Corriere della Sera, da ambienti vicini al governo sembra che il premier Matteo Renzi avrebbe preso contatti con il presidente americano Barack Obama. Sul caso marò il governo è stato chiamato in causa e bacchettato più volte. Lo ha fatto sempre il centrodestra e negli ultimi giorni si è levata anche la voce autorevole del Capo delle Stato Mattarella. Poi il vicepresidente del senato, Roberto Calderoli, commentando la notizia di un indiano accusato di aver violentato e ucciso una studentessa e messo in libertà dopo tre anni, aveva sollecitato il nostro governo a farsi sentire: «Alzi la voce e alle parole faccia seguire i fatti». Come? «Se Girone non è casa per Natale, richiamiamo il nostro ambasciatore, rimandiamo a New Delhi il loro ambasciatore e rompiamo tutti i rapporti diplomatici e commerciali con l’India». Renzi evidentemente si è sentito in dovere di fare qualcosa sulla vicenda marò , di dare cenni di vita e ha scelto di giocare la carta Usa, coinvolgendo il presidente dopo che quest’ultimo era rimasto sorpreso e preoccupato dalla decisione italiana di bloccare l’ingresso dell’India nell’Mtcr, il gruppo tecnologico che si occupa di missili, del quale fanno parte 43 Paesi.
A casa prima di Natale?
Era stata la stessa Casabianca a gennaio scorso a rassicurare il premier indiano Modi sull’ingresso dell’India in questo organismo. Ma poiché per entrare nell’Mtcr serve il placet di tutti i componenti il no dell’Italia ha di fatto bloccato il percorso dell’India destando il disappunto di Washington. Ecco spiegati gli incastri. Girone potrebbe tornare in patria anche prima di Natale. Si tratterebbe comunque di una soluzione parziale, in attesa che l’arbitrato internazionale decida sul processo da celebrare ai due marò. La mossa permetterebbe al collegio arbitrale di lavorare con una certa tranquillità per decidere dove celebrare il processo, e i due militari attenderebbero la risposta in Italia. Decisione che è attesa per marzo. Al momento le ipotesi, ovviamente, sono tutte aperte: il processo potrebbe tenersi in India, in Italia o in un paese terzo.