L’Isis inventa altre esecuzioni: uomini crocifissi e fatti esplodere. Ma non solo

27 Ott 2015 11:48 - di Giorgio Sigona

Altro orrore a Palmira. I fedeli dell’Isis hanno preso tre “detenuti”, li hanno legati a tre colonne nel centro del sito archeologico patrimonio dell’umanità e poi li hanno fatti saltare in aria. La denuncia arriva dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) che da maggio scorso – da quando i seguaci di Baghdadi hanno conquistato l’area – ha registrato con drammatica puntualità le nefandezze dell’organizzazione terroristica nell’antica città di Palmira.

 Ecco le nuove barbarie dell’Isis

«È una nuova barbarie», scrive l’Ondus, e segnala che da settimane l’Isis “inventa” nuove e sempre più crudeli esecuzioni, non limitandosi più solo a decapitazioni e crocifissioni pubbliche. Due giorni fa il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, ha dato conto di un’altra barbara “esecuzione”, immortalata in tragiche foto pubblicate dai jihadisti: un soldato siriano è stato messo davanti a un carro armato, che poi gli è passato sopra, facendolo a pezzi. Altre decine di militari, in Siria e Iraq, sono stati costretti a scavarsi la fossa, prima di essere sgozzati o colpiti da un proiettile alla nuca. In Libia, nella roccaforte jihadista di Sirte, l’Isis ha decapitato tre giovani, originari di Misurata, nel cortile di una scuola. Nelle ultime due settimane, nel Paese destabilizzato dalla crisi politica, l’Isis ha crocifisso 12 persone, accusate di «aver fumato sigarette». La Libia è la “nuova frontiera” dell’Isis, molti aspiranti combattenti vengono spediti in Nord Africa !perché entrare in Siria e Iraq è diventato troppo pericoloso», spiegano i reclutatori del Califfato. Ma la furia omicida e distruttiva dei jihadisti si concentra in particolare su Palmira. All’inizio del mese hanno fatto saltare in aria il monumentale Arco di Trionfo, risalente all’epoca romana. Il 30 agosto il Tempio di Bel, il “simbolo di Palmira”, considerato il piu’ importante e meglio conservato del sito archeologico. Pochi giorni prima, iquello di Baal Shamin. «Gli estremisti sono terrorizzati dalla storia e dalla cultura, perché la conoscenza del passato toglie credibilità e delegittima tutti i pretesti usati per i loro crimini», ha tuonato la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova. Palmira, la “sposa del deserto”, è divenuta un teatro dell’orrore. Tra le tante esecuzioni di massa, anche la barbara uccisione di Khaled al Asaad, 82 anni, uno dei massimi esperti siriani di antichità ed ex direttore del sito, decapitato in pubblico in una piazza della città.

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