Dopo Atene, tocca a Madrid. Rajoy avverte: “Podemos è come Syriza”

30 Giu 2015 7:24 - di Redazione

Per Mariano Rajoy, premier spagnolo le rivendicazioni di Alexis Tsipras sono le stesse dell’indignado Pablo Iglesias. Il premier spagnolo ha ribadito che quelle del suo governo sono «politiche serie», «misure che creano occupazione e crescita», in netta contrapposizione con le «politiche non molto serie», di Podemos-Syriza, che stanno portando la Grecia al default «e che oggi impediscono ai greci di ritirare i loro soldi dalle banche».

Come in Grecia, anche in Spagna i socialisti stanno sparendo

Da un lato Rajoy cerca di rassicurare gli investitori marcando la differenza tra Spagna e Grecia, dall’altro attacca Syriza per colpire Podemos, ammettendo cosi di avere in casa propria un problema politico: la sua leadership è in discussione, l’alternanza tra i due grandi partiti, quello popolare e quello socialista sembra appartenere al passato, a rompere l’equilibrio – lo si è visto anche nel recente voto amministrativo – è soprattutto la crescita del movimento antisistema guidato da Iglesias.

Rajoy ha convocato ieri una riunione straordinaria per verificare conseguenze Grexit

E ha poi telefonato al capo dell’opposizione socialista Pedro Sánchez per informarlo sugli sviluppi della crisi. «La Spaglia e gli spagnoli possono stare tranquilli perché negli ultimi anni con i loro sforziabbiamo fatto le riforme necessarie a garantire la stabilità», ha detto il premier.

Rajoy è stato fin dal principio uno dei più feroci critici dell’ascesa di Syriza ad Atene

A dividerlo dalla sinistra greca al governo sono certamente le posizioni politiche oltre a una diversità, quasi antropologica – spiega “Il Sole 24 Ore” – che viene da lontano e si manifesta soprattutto in questi giorni nella visione dell’Europa. Per Rajoy, uomo di potere e di tradizione, l’Unione europea è quella della tedesca Angela Merkel, alleata decisiva della Spagna durante tutta la lunga crisi economica, conquistata dalla diligenza di Madrid nel seguire le indicazioni della troika. Mentre Tsipras – e i cugini di Podemos – sono movimenti anti-sistema per definizione, sulle barricate per necessità, convinti che a Bruxelles si debba cambiare tutto.

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