La “compagna” Suor Teresa lascia la clausura: guiderò la sinistra spagnola

17 Giu 2015 8:51 - di Franco Bianchini

Nella sorprendente politica del cosiddetto nuovo che agita la Spagna spunta ora a Barcellona, come protagonista del processo indipendentista della Catalogna, Suor Teresa Forcades, una religiosa benedettina che ha chiesto e ottenuto di lasciare la clausura per lanciarsi nella lotta politica. Suor Teresa, 48 anni, intende essere candidata alla presidenza della Catalogna alle regionali del 27 settembre, alla guida di un fronte della sinistra nel quale vuole integrare anche i post-indignados di Podemos, partito che già governa Barcellona con il sindaco anti-sfratti Ada Colau.

Suor Teresa, la suora “compagna”

Nonostante gli impegni, e in teoria gli obblighi, della vita contemplativa, la monaca imperversa già da settimane nei media catalani. Ha anche formato un suo partito Proces Costituent, che si è alleato con Podemos e con altre formazioni di sinistra alle comunali del mese scorso nella lista Barcelona en Comu guidata da Ada Colau. Ora è ufficialmente dispensata dalla clausura per un anno, prorogabile fino a tre, per dedicarsi a tempo pieno alla battaglia politica. Appena lasciato il monastero di Sant Benet a Monserrat, ha invitato Podemos, la Sinistra Repubblicana Catalana di Erc, gli indipendentisti di Cup e di Iniciativae Euia a tenere una riunione per formare un’alleanza per il 27 settembre. Lei intende esserne la numero uno, e sfidare nelle urne il governatore uscente, il nazionalista di Ciu, Artur Mas, pure lui indipendentista, ma di centro.

Le condizioni poste da Suor Teresa

Suor Teresa ha le idee chiare. Ha già fissato tre condizioni per un accodo elettorale con Podemos e gli altri: «Aprire un processo costituente catalano, con l’impegno di convocare un referendum sull’indipendenza, governare con politiche anticapitaliste e varare un piano d’urto in favore del 30% di abitanti della Catalogna in situazione di esclusione sociale». Suor Teresa si dichiara non solo indipendentista, ma anche femminista, di sinistra e sostenitrice dei diritti dei poveri e degli esclusi di tutto il mondo. Alle comunali si è scontrata con la consorella Lucia Caram, pure monaca benedettina contemplativa, che sosteneva invece la lista del sindaco uscente nazionalista Xavier Trias, poi arrivata secondo dietro a Colau. Sor Lucia, che si dice innamorata del presidente catalano Artur Mas, è pure lei già una star mediatica in Catalogna. Ha perfino un suo programma di cucina in tv. Visibilmente la clausura in terra catalana ha un significato particolare. Suor Teresa, lasciando il convento, ha spiegato ai cronisti che le mancheranno soprattutto i 5 momenti di preghiera quotidiani. Ha chiesto alla madre superiora di poter tornare una volta alla settimana, politica permettendo, per ritemprarsi spiritualmente. «Lo raccomando a tutti: fermarsi cinque volte al giorno per chiedersi perché sono qui?». Per ora prevede di tornare alla clausura tra un paio d’anni, forse tre, dopo, spera, avere proclamato l’indipendenza.

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