Centrodestra unito, si lavora all’intesa: un patto chiaro, un’alleanza solida

16 Giu 2015 9:29 - di Gabriele Alberti

Lo scenario è cambiato, Renzi ne prenda atto. Silvio Berlusconi non fa che ripeterlo ai suoi fedelissimi analizzando, città per città, il risultato consegnato dai ballottaggi. Un voto che fotografa la vittoria del centrodestra in roccaforti della sinistra come Venezia e Arezzo: Le amministrative – ha osservato l’ex premier con i suoi – non sono mai andate così bene. Ed il risultato dimostra come la gente sia stufa dei “mestieranti della politica”. Insomma, da Arcore dove il Cavaliere resterà probabilmente fino a metà settimana, la tabella di marcia è chiara: proseguire con il restyling di Forza Italia, ma soprattutto insistere con gli ex alleati per riorganizzare il centrodestra: Solo uniti possiamo avere delle chance con la nuova legge elettorale, è la convinzione di Berlusconi che su un punto non sembra avere dubbi: il ballottaggio non è più a favore della sinistra, anzi, Renzi stia attento perchè con Grillo potrebbe non farcela.

Centrodestra, ora un patto sui programmi

Ed è proprio il rischio di una vittoria dei Cinque stelle una delle armi che l’ex premier intende usare con i possibili alleati per ritrovare l’unità di un tempo. Lo scoglio più duro sarà convincere Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord, con cui il Cavaliere potrebbe vedersi in settimana, non sembra disposto a scendere a patti senza un programma condiviso: «Se si andasse a votare domani – mette in chiaro il leader leghiata – il Carroccio andrebbe da solo perché ad oggi c’è ancora troppa distanza su temi come l’Europa, l’euro e la difesa del Made in Italy…». Ma non è detto che poi una volta a colloquio, i due non possano trovare una mediazione o comunque dei punti da cui far ripartire seriamente il dialogo. Su una cosa però l’ex premier è stato chiaro: la Lega è sempre stata un interlocutore privilegiato anche se Forza Italia non può condividere toni populisti su problemi seri come quello dell’immigrazione. Il percorso di riavvicinamento non è semplice e soprattutto richiede del tempo. L’idea che la legislatura possa andare avanti fino al 2018 non dispiace nemmeno a Berlusconi convinto che per riportare Fi ai livelli di una volta occorra del tempo.

Il Cav incontra i coordinatori regionali

Una ricostruzione che deve ripartire dalle fondamenta: ecco perchè l’ex premier ha in programma a breve un incontro con i coordinatori regionali per iniziare a fissare un calendario di appuntamenti nelle varie regioni. L’idea già discussa anche nell’ultimo vertice a palazzo Grazioli era quella di girare l’Italia, magari partendo con delle tappe pilota, in cui concentrarsi sulla raccolta fondi e sull’incontro con imprenditori locali. Parallelamente alla ricostruzione di Forza Italia e di tutto il centrodestra, prosegue il lavoro delle colombe per evitare l’addio di Denis Verdini da Fi. Una data fissata per il secondo faccia a faccia non è stata ancora ufficializzata, ma l’idea è sempre quella di lavorare fino alla fine alla mediazione con il senatore azzurro che resta sulle sue posizioni. Il compromesso a cui si lavora resta quello di convincere Berlusconi ad offrire una sorta di escamotage all’ex coordinatore azzurro e ai suoi uomini: la libertà di coscienza su questioni delicate come le riforme. Un precedente sempre utilizzato dagli azzurri per i temi etici.

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