Hong Kong, il capo del governo apre al dialogo con gli studenti. Ma la tensione resta alta

16 Ott 2014 9:37 - di Redazione

Il capo del governo di Hong Kong, Leung Chun-ying, ha affermato di voler riaprire il dialogo con gli studenti. L’apertura è arrivata in una conferenza stampa all’indomani di una giornata ad alto tasso di tensione, caratterizzata da botte, arresti e polemiche e dalla rinnovata richiesta di dimissioni, avanzata dai manifestanti alla luce delle violenze della polizia. La polizia del territorio è sotto accusa per la mano pesante usata la notte scorsa, quando centinaia di agenti armati tra l’altro di manganelli e seghe elettriche hanno iniziato a demolire i blocchi di cemento che erano stati usati dai manifestanti per rafforzare le barricate. Un video diffuso dalla rete televisiva locale Tvb ha mostrato sei o sette agenti che isolavano un manifestante, lo gettavano a terra, e lo picchiavano a pugni, calci e colpi di manganello. L’uomo è stato identificato come Ken Tsang, membro del Partito Civico – uno dei partiti democratici del territorio – e, nella sua veste di assistente sociale, anche del comitato di 1.200 persone che elegge attualmente il capo del governo locale, o chief executive. Lo stesso Tsang ha denunciato il pestaggio mostrando a fotografi e cameraman una ferita al volto e numerosi lividi sulla schiena. Alcuni agenti sono stati sospesi e interrogazioni sono state presentate in Parlamento. Al centro della battaglia dei manifestanti, che chiedono che le prossime elezioni del chief executive, quelle del 2017, siano completamente libere, c’è la sorte dello stesso Leung Chun-ying. I contestatori lo accusano di non rappresentare i 7,2 milioni di abitanti dell’ex-colonia britannica e di essere un «burattino» della Cina. Inoltre, il chief executive è anche coinvolto in uno scandalo finanziario: secondo rivelazioni della stampa australiana, avrebbe ricevuto una mazzetta di cinque milioni di euro per favorire un’impresa australiana nell’acquisto di una società di Hong Kong della quale era un dirigente. Con un editoriale del Quotidiano del Popolo, Pechino gli ha appena rinnovato la fiducia, ma la sua posizione appare sempre più traballante e Leung ha anche cancellato la prevista sessione di domande e risposte del Consiglio Legislativo (Legco, il Parlamento), sostenendo che le strade d’accesso sono occupate dai manifestanti.

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