Bankitalia conferma: con la Tasi una stangata paragonabile alla vecchia Imu

30 Mag 2014 12:06 - di Redazione

Erosione dei risparmi e incertezza sui redditi graveranno sui consumi ma questi “potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione”, come il bonus da 80 euro, anche se “non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”. Anche Ignazio Visco, nelle considerazioni finali in Bankitalia, si adegua al vento renziano ed elogia i provvedimenti del premier, ma non può fare a meno di ricordare che “tra il 2007 e il 2013 l’occupazione è scesa di oltre un milione di persone” e “l’offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente”. Ecco perché, sottolinea, il governatore di Bankitalia, “lo stato dell’economia resta fragile, in particolare nel mercato del lavoro”.

«La recessione, osserva Visco, si è riflessa pesantemente sul numero degli occupati e quindi sui redditi delle famiglie». La perdita di oltre un milione di posti di lavoro al 2013, precisa, si è verificata quasi interamente nell’industria ed è anche diminuito il numero medio di ore lavorate. Visco annuncia un ruolo trainante di Bankitalia, “per migliorare ulteriormente la situazione di liquidità delle banche e agevolare per tale via la concessione di credito alle Pmi”. Sarà quindi “ampliata la gamma dei prestiti utilizzabili a garanzia del rifinanziamento presso l’Eurosistema. «Innovazioni nelle caratteristiche dei contratti – dettaglia il governatore – consentiranno alle banche di stanziare tipologie di prestiti, quali le linee di credito in conto corrente, diffuse tra le aziende minori». In questo modo “sarà permesso utilizzare portafogli di crediti, con una gestione più flessibile del collaterale e con minori scarti di garanzia. Sarà inoltre possibile includere i mutui ipotecari concessi alle famiglie”.  In questi ulti anni, dice Visco, l’azione di consolidamento dei conti pubblici è stata efficace, anche se ha avuto il suo prezzo. Ora servono – sottolinea –  riforme strutturali e azioni di sostegno alla domanda che resta debolissima. «Ma è importante anche garantire la certezza del diritto, elemento fondamentale del ritorno della fiducia e quindi della strada verso la crescita. In particolare, in materia fiscale». Appunto, il tema più delicato, le tasse sulla casa: se l’aliquota Tasi scelta da tutte le amministrazioni sarà quella massima del 2,5 per mille il prelievo sulle prime case salirà del 60% rispetto al 2013, tornando ai livelli dell’Imu 2012. Se ci si limiterà all’aliquota base dell’1 per mille l’aumento sul 2013 sarà del 12%. Lo dice Bankitalia, mica Brunetta…

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