Val di Susa, è arrivata “Geo”, la gigantesca talpa da dieci milioni di euro
Ora “Gea”, la gigantesca fresa che dovrà scavare oltre 7 chilometri di montagna in Valle di Susa per il tunnel geognostico della Tav, è completa. La “coda” della “talpa” è arrivata la notte scorsa al cantiere di Chiomonte. Senza incidenti. Un convoglio lungo circa un chilometro nella notte ha portato i pezzi nel cantiere.
Cinque mezzi specializzati in trasporti eccezionali sono stati scortati da un imponente servizio d’ordine: dieci blindati delle forze dell’ordine, mezzi delle società di trasporto e pattuglie della Digos. Una volta montata, la “talpa”, costata oltre 10 milioni di euro, sarà lunga 200 metri. Una prima parte è già entrata nella galleria nei giorni scorsi. La testa del macchinario impiegherà ancora una decina di giorni per percorrere i 220 metri che sono stati scavati, a partire dallo scorso dicembre, con le tecniche tradizionali, ma mai con gli esplosivi. Poi lavorerà due anni, fino ad arrivare alla profondità dove passerà il maxi-tunnel lungo 57 chilometri, la galleria dove transiteranno i treni della nuova Torino-Lione. A spingere all’imbocco del tunnel Gea, la cui testa ha un diametro di oltre sei metri, erano stati i tre motori elettrici. Un raggio laser di colore rosso indicherà sempre alla sala di comando, sulla fresa stessa, il tracciato da seguire e le correzioni da fare per gli eventuali scostamenti nell’avanzamento, rispetto alla linea del progetto. Del complesso macchinario fanno parte anche i nastri che trasporteranno all’esterno il materiale di scavo. Un’altra tappa importante nel cronoprogramma della Tav è prevista all’inizio del 2014, quando partirà, dopo l’aggiudicazione dell’appalto, lo scavo di 9 chilometri in Francia tra le discenderie di Saint-Martin.la-Porte La Praz. Pur essendo tecnicamente fatti a scopo geognostico, i 9 chilometri saranno scavati con lo stesso diametro del futuro maxi-tunnel della Torino-Lione, quindi si possono considerare la realizzazione del primo tratto della galleria. Non appena i Parlamenti di Italia e Francia ratificheranno il trattato internazionale siglato dai due Paesi, infine, sarà costituito il nuovo soggetto promotore che subentrerà alla Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), la società responsabile della parte transnazionale dell’infrastruttura.