L’elezione del nuovo Papa: alle 20 la prima fumata
La prima fumata del Conclave è attesa intorno alle 20. La giornata si è aperta con la Messa in San Pietro “pro eligendo pontifice”, presieduta dal decano del Collegio, il cardinale Angelo Sodano, cui hanno partecipato anche i cardinali non elettori. Per la Chiesa, affinché sia custodita «nella verità, nella santità, nell’unità e nella pace», per i cardinali «chiamati a eleggere il Romano Pontefice», ma anche per i popoli della Terra affinché ci siano giustizia e solidarietà, per «gli oppressi dall’odio e dalla violenza, dall’angoscia e dalla disperazione» e per la famiglia di Dio: sono queste le cinque intenzioni di preghiera pronunciate nel corso della Messa. Alcune centinaia di fedeli, nonostante la pioggia, hanno seguito la funzione in piazza San Pietro sui quattro maxischermi collocati in occasione delle dimissioni di Benedetto XVI. I centottanta cardinali hanno poi lasciato la basilica in processione. Alle 16,30 sono previsti l’ingresso in Conclave dei 115 porporati elettori e il giuramento per l’elezione del Papa, seguito dall'”extra omnes”. L’attesa prima fumata, che difficilmente potrà essere bianca, è prevista in serata. È fortemente possibile che l’elezione del nuovo Papa non avverrà subito, nemmeno per i bookmaker esteri, che puntano su quattro fumate (opzione a 5,00) prima della scelta definitiva. È nota la rosa dei nomi dei papabili successori di Ratzinger: fra gli italiani i più accreditati sono il cardinale di Milano Angelo Scola e il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi; fra i sudamericani si staglia il nome dell’arcivescovo di Tegucicalpa, Oscar Maradiagua, considerato il Wojtyla del Centro America per via del suo carisma; anche l’ipotesi di un Papa nero è tangibile grazie al ghanese Peter Appiah Turkson, 63 anni; un altro nome che ricorre è quello del cardinale di Boston, Sean O’Malley, che ha avuto il merito di togliere dalla polvere la Chiesa statunitense investita dallo scandalo della pedofilia.