La sinistra francese non è quella italiana: «Aveva ragione Sarkozy, i Rom sono un problema»

15 Mar 2013 19:15 - di Antonio Pannullo

In Italia guai a parlarne in modo critico, guai a lamentarti se ti costruiscono un campo nomadi a pochi metri da casa, guai a protestare prendono i sacchetti dell’immondizia, li aprono e poi gettano tutto sul marciapiede, magari davanti al tuo portone. I radical chic della sinistra te ne dicono di tutti colori, finisci nel mirino, sei quantomeno “razzista”. E se un sindaco decide uno sgombero, scoppia il putiferio, come accaduto a Roma, con tutte le associazioni italiane ed europee che gli danno del tagliatore di legge. Tutto questo, chiaramente, a urne chiuse, perché in campagna elettorale la sinistra si chiude la bocca e dei nomadi non parla. In Francia accade l’esatto contrario, con i socialisti che non hanno paura di dire che Sarkozy ha agito bene perché «i Rom non desiderano integrarsi». Lo ha affermato in un’intervista pubblicata su Le Figaro il ministro dell’Interno Manuel Valls, uno dei principali esponenti del governo socialista di Hollande, già consigliere speciale del presidente in campagna presidenziale, da sempre favorevole agli sgomberi. Parlando dei cosiddetti villaggi di inserimento, Valls si mostra scettico: «Purtroppo possono riguardare solo una minoranza perché gli occupanti non desiderano integrarsi per motivi culturali o perché tra le mani di reti dedite all’accattonaggio o alla prostituzione». Valls intende così portare avanti lo sgombero dei campi Rom proprio come il precedente governo di Sarkozy. Oggi – dice – ci sono «20.000 uomini, donne e bambini originari della Romania e della Bulgaria, che in gran parte occupano in modo illegale oltre 400 campi nel Paese, di cui i 2/3 nell’Ile-de-France», la regione di Parigi. «Sistemati in prossimità di quartieri popolari già scossi dalla crisi – continua Valls – sono all’origine di problemi di coabitazione che assumono forme a volte inquietanti, come dimostrano gli incendi della scorsa settimana a Aubervilliers e Sarcelles». Nel 2012, Parigi ha espulso 12.800 tra rumeni e bulgari, su un totale record di circa 37.000 espulsioni. Ma il numero di rumeni e bulgari ricondotti alla frontiera dovrebbe diminuire nel 2013, vista anche la decisione di Valls di eliminare i sussidi al rimpatrio volontario (300 euro per gli adulti e 100 euro per i minorenni), voluti da Sarkozy.

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