Berlusconi: riflettere per il bene dell’Italia, no ad intese con Monti

26 Feb 2013 9:49 - di Redazione

Su La Stampa Ugo Magri ha scritto oggi che Silvio Berlusconi sta pensando al dialogo con Bersani in Parlamento. I numeri finali confermano un sostanziale pareggio: 110 seggi al centrodestra al Senato contro i 119 della sinistra, la Camera per un soffio al centrosinistra, avanti solo dello 0.4. E i primi commenti del leader Pdl, dopo l’incredibile performance di un partito che in tanti davano per estinto, sono improntati al senso di responsabilità: “Ora tutti riflettano su cosa si può fare di utile per l’Italia; e la riflessione prenderà qualche tempo”. Lo dice a ‘La telefonata’ di Belpietro e poi enumera i risultati positivi:  “Non entrano in Parlamento personaggi come Fini, Ingroia e Di Pietro, giustizialisti di cui nessuno sentirà la mancanza”. Esclude un ritorno al voto: “Non credo sia utile, l’Italia non merita di non essere governata” ma anche un accordo con Monti: “Con la politica di austerità ha messo il paese in una situazione pericolosa con la spirale della recessione e l’aumento del debito”.  E sullo spread risalito in mattinata a 347 punti commenta: “Lasciamolo stare lo spread, le elezioni non c’entrano con i mercati che vanno per la loro strada e sono indipendenti e anche un po’ matti. Abbiamo vissuto felicemente – spiega Berlusconi – per anni senza preoccuparci dello spread, che è una invenzione di due anni fa. Va bene calcolare gli interessi che il Tesoro paga, ma non confrontiamoci sempre comunque con la Germania. Non ha importanza. Ne abbiamo fatto sempre a meno. Continuiamo a farlo. Non esiste”. Berlusconi ha anche commentato l’affermazione di Beppe Grillo, indicato come il vero vincitore della tornata elettorale: “Su Grillo è affluito lo scontento generato dallo spettacolo della politica che negli ultimi mesi è stato il peggiore. C’è stato il disgustoso scandalo Fiorito, il negativo spettacolo della tv con la contrapposizione tra i leader con risse che era difficile guardare. I giornali han fatto la loro parte, ‘Mandiamo a casa tutti’: alla fine non han mandato a casa nessuno ma hanno aiutato la sinistra”.

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