Il Cav aumenta nei sondaggi? Macchina del fango, avanti tutta

23 Gen 2013 11:07 - di Antonella Ambrosioni

Con il Pdl cresciuto di sei punti in tre settimane torna in campo la macchina da guerra mediatica, giudiziaria e di fango. Ricomincia a imperversare su Repubblica e dintorni il gusto del retroscena, della ricostruzione fantasiosa, della manipolazione e del “non detto” come stile politico berlusconiano. Ossia fare in modo che tutto quello che il Cavaliere dice, tutto quello che fa – compreso non ricandidare Cosentino –  deve ritorcersi contro di lui, rivelare un retropensiero molto poco nobile. Ecco il teorema che oggi va per la maggiore: fare pari e patta al Senato, conquistare il premio di maggioranza nelle quattro regioni in bilico – Sicilia, Lombardia, Campania e Veneto – servirebbe a costringere, o almeno ad addolcire tutti alla trattativa sulla giustizia, secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, “maestro” nel romanzare le cronache politiche. È questo l’obiettivo strategico del Cavaliere, si legge.  «Che desidera uno scudo, un salvacondotto, per mettersi al riparo dalle tre sentenze di condanna che vede arrivare sempre più vicine, quelle dei processi Ruby, Mediaset e Unipol (…)». Ancora. Si apprende, leggiamo, che «uno dei papabili per il Colle nei giorni scorsi è andato a trovare il Cavaliere per sondarne il gradimento sul proprio nome. E ha riferito successivamente di aver trovato il leader del Pdl molto disponibile a convergere su una personalità non necessariamente di centrodestra». La risposta sarebbe stata, ma certo. «A una sola condizione però: “Chi vorrà i nostri voti per essere eletto dovrà garantire uno scudo per mettermi al riparo da questa aggressione finale dei pm». Capito? Il film è un déjà vu, ma serve a innescare una spirale perversa  tra giornali e tv, concentrati solo sui processi e le presunte elemosine giudiziarie,  e un Monti in tv che pontifica senza uno straccio di contraddittorio da Ballarò, tuonando: «Se vince Berlusconi sarà un disastro». In più, ogni giorno si riparla delle sentenze, da far uscire prima o dopo il voto. Tutto come previsto, i centristi e la sinistra puntano solo su questo, chiusi all’angolo dai sondaggi e dalla vacatio di contenuti. Morale: si tenta di demolire Berlusconi con le armi mediatiche e giudiziarie senza rispondere neanche a uno dei tanti temi politici messi sul tappeto. Con l’aggravante di minimizzare su altri film ben più indigesti e purtroppo veri, come quello, per esempio, di un ex tecnopremier che improvvisamente scopre in campagna elettorale che tagliare le tasse da lui imposte è possibile. E allora, ciak si gira,  macchina del fango avanti tutta…

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