Dieci anni fa moriva Guido Zamperoni, disegnò la Repubblica Sociale

30 Gen 2013 20:02 - di Antonio Pannullo

Dieci anni fa ci lasciava, all’età di 89 anni, per una banale caduta, Guido Zamperoni. Il nome non è conosciuto ai più, ma le sue opere le conosciamo tutti. Sì, perché Guido Zamperoni è stato un disegnatore di fumetti e un illustratore pubblicitario. Per gli appassionati diremo che ha disegnato insieme con Galep le prime strisce di Tex, ma prima ancora era stato animatore per il primo lungometraggio a cartoni italiano La rosa di Bagdad che fu premiato a Venezia nel 1949. Per anni è stato fondamentale collaboratore dell’agenzia pubblicitaria Ima, contribuendo al lancio di marche come Citterio, Tassoni, Amaro Cora, Kaloderma, Klm e tante altre. Iniziò la sua fortunata e apprezzata carriera lavorando nella sartoria del padre, a Milano, la Sartoria Teatrale Zamperoni, per la quale faceva figurini, scenografie costumi. Poi, siamo negli anni ruggenti, collabora con l’Editrice Boschi disegnando storie salgariane e continuando I pirati della Malesia, lasciati incompleti da Ferdinando Corbella, per poi collaborare con il Corriere dei Piccoli e il mitico Avventuroso di Nerbini, che fu palestra per i più grandi disegnatori di fumetti italiani. Inventò il personaggio di Saetta, che sarà esportato in Argentina con il nome di Flecha. Per la milanese Nicolli disegna Le avventure di Gianni Ferro, ma intanto era scoppiata la guerra. Zamperoni aderisce alla Repubblica Sociale Italiana e crea un personaggio, O’ scugnizzo, basato sulla storia – reale – di un tenente del sud che partecipa all’opposizione fascista agli alleati. Il fumetto compariva sul giornale Fiamme, periodico della Rsi. Dopo la guerra inizia la collaborazione con Tea e Gianluigi Bonelli, realizzando numerosi personaggi e lavorando, come detto, con Aurelio Galleppini per il nascente Tex. Per la casa editrice Bonelli realizzerà anche albi di racconti illustrati. Disegna anche su Il Vittorioso firmandosi Guido D’Aragona. Passa di collaborazione in collaborazione, lavorando con le Edizioni Vulcania, Mondadori, Edizioni Alpe, la Universo e altre. A un certo punto si trasferisce in Francia, patria europea del fumetto, dove disegna Carabina Slim, Sunny Sun, Rahn, per case editrici d’Oltralpe. Per Sagéditions disegna Rin Tin Tin, derivato dalla celebre serie tv, e Tarzan, quest’ultimo per l’Editrice Cenisio, su autorizzazione della Edgar Rice Burrhougs Inc. In Francia si firmava talvolta con lo pseudonimo di Guy Zam. Durante la sua carriera illustrò anche romanzi di Salgari, London, Stevenson. La sua passione era il modellismo, e anche in questo campo eccelse: le sue locomotive furono premiate alla Prima Mostra di Modellismo Ferroviario al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano nel 1962. Negli ultimi anni della sua vita realizzava illustrazioni solo su richiesta di amatori. Nel 1981, a una mostra commemorativa, fu insignito a Milano del titolo di “Cavaliere del fumetto”.

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