Lampedusa, lite sui migranti tra sindaco e parroco. “Molesti”. “No, utili”

16 Set 2017 19:03 - di Monica Pucci

La denuncia del sindaco di sinistra di Lampedusa era arrivata inattesa e pesantissima. “E’ un casino con i tunisini a Lampedusa. Questa è la verità. Bisogna chiudere l’hotspot perché i tunisini sono molesti e disturbano i cittadini e i turisti. Escono dal centro nonostante la presenza delle forze dell’ordine”, aveva detto questa mattina Salvatore Martello, succeduto a Giusy Nicolini“Tante persone sono pronte a denunciare – dice Martello – mentre un commerciante ha già presentato la denuncia di furto”.

 La replica del parroco di Lampedusa

A distanza di qualche ora, però, è arrivata la replica del parroco dell’isola siciliana. “Sono sorpreso, io vedo un’isola vivibilissima” afferma il parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra. “Io vedo un’isola tranquilla e vivibilissima, piena di turisti”, dichiara il sacerdote. “La presa di posizione del sindaco mi lascia sorpreso. Francamente non vedo il minimo problema. Il sindaco avrà avuto carte e dati alla mano perché se è vero quel che denuncia sarebbe grave. Magari ha qualche notizia più certa, ma io non vedo disordini”, sottolinea il sacerdote. “I tunisini arrivati sull’isola sono molto giovani e certamente rumorosi ma – insiste – io vedo un’isola serena e vivibilissima. Anche nei giorni scorsi ho portato delegazioni in visita a Lampedusa e i migranti sono quasi invisibili. Magari il sindaco avrà qualche dato in più ma qui nell’isola si sa un po’ tutto e le cose si conoscono. E io non sono per nulla a conoscenza di disturbi e di reati. Il punto è che non si dovrebbe alimentare la diffidenza”. La denuncia del sindaco è molto dura. “Magari una presa di posizione politica temendo che questi ragazzi possano essere dimenticati”, conclude don La Magra, in veste di novello Don Camillo che sfida sulla politica il Peppone siciliano.
      
     

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