A Bologna il ritratto di Maometto all’Inferno che fa infuriare gli islamici

8 Gen 2015 17:49 - di Redazione

La chiesa di San Petronio domina nel cuore di Bologna. Con la sua storia e i suoi misteri. In termini di importanza è la terza basilica italiana per estensione. Contiene la più grande meridiana del mondo. Con i suoi 132 metri di lunghezza e 66 di larghezza campeggia proprio al centro di porta Maggiore, la piazza più famosa di Bologna. I libri dell’arte ricordano che a progettarla fu Antonio di Vincenzo nel 1390, con l’ambizione di farla diventare la più grande basilica della cristianità, superiore anche a San Pietro. Poi, alla sua morte, le dimensioni furono ridotte, senza per questo mortificarne l’imponenza.

La Cappella dei Re Magi

Ebbene , in questa basilica c’è qualcosa che interessa anche il mondo musulmano. In una delle ventidue cappelle che arricchiscono le tre navate, c’è la Cappella dei Re Magi, dove è custodito un prezioso affresco, raffigurante Maometto all’Inferno.L’opera è attribuita a Giovanni da Modena. Nel 2002 proprio quell’affresco fu al centro di un curioso episodio e di alcune polemiche. Cinque magrebini furono sorpresi a realizzare un video del prezioso dipinto e arrestati con l’accusa di terrorismo. Nella cultura islamica quella immagine di Maometto all’Inferno, trafitto da Lucifero, era giudicata offensiva  e blasfema. In quei giorni ci fu chi, come Francesco Cossiga, propose addirittura di rimuovere l’affresco. Poi, i magrebini furono scarcerati e scagionati e l’opera rimase al suo posto.  C’è da augurarsi che qualcuno si ricordi di quell’episodio e che l’opera sia al sicuro e protetta.

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