
La guerra nella striscia
Israele ha perso oltre mille agenti di polizia dall’attentato del 7 ottobre: la metà erano ventenni
Intanto, un sondaggio realizzato a Tel Aviv mostra che i due terzi della popolazione israeliana auspicano la fine del conflitto a Gaza
Israele ha perso 1.152 tra militari e agenti di polizia in due anni di conflitto armato nella Striscia di Gaza e in tutto il Medio Oriente: lo ha dichiarato il ministero della Difesa israeliano, in un bilancio aggiornato delle proprie vittime. “Da quella mattina, in occasione della festa di Simchat Torah,7 ottobre 2023, il numero dei caduti delle forze di sicurezza israeliane è salito a 1.152, tra cui soldati delle Forze di Difesa Israeliane, poliziotti, membri dell’Agenzia per la Sicurezza Israeliana e combattenti di altre unità che hanno combattuto nella Striscia di Gaza, in Libano, così come in Giudea e Samaria (Cisgiordania)”, si legge nel rapporto diffuso alla vigilia del secondo anniversario del massacro di Hamas e secondo il quale circa il 42% delle vittime (487) aveva meno di 21 anni, mentre 141 militari avevano più di 40 anni.
Il sondaggio a Tel Aviv: la maggioranza vuole la fine della guerra
Il 66 per cento degli israeliani ritiene che sia giunto il momento di porre fine alla guerra a Gaza, con un aumento di 13 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2024. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Israel democracy institute, nel quale sono stati intervistati 800 uomini e donne in ebraico e 200 in arabo. Rispetto all’anno scorso, l’opinione degli ebrei si è ribaltata: ora la maggioranza è favorevole alla fine del conflitto. Tra gli ebrei di sinistra, il 94,5 per cento sostiene la cessazione della guerra, al centro il 75 per cento, mentre a destra solo il 48,5 per cento è d’accordo.
La paura per gli ostaggi
Tra coloro che chiedono la fine del conflitto, la metà degli israeliani cita il pericolo per gli ostaggi come principale motivazione, mentre tra gli arabi questa percentuale scende a circa un terzo. Quasi tre quarti degli ebrei israeliani ritengono che i palestinesi non abbiano diritto a uno Stato proprio, in aumento di 11 punti rispetto all’anno scorso.