Si festeggia anche il 3 Maggio (senza Gennarone): nuovo record di occupati, l’Istat zittisce i sindacati

3 Mag 2024 10:54 - di Luca Maurelli

Al netto della lagna del Primo Maggio della sinistra e dei sindacati, le cose, sul fronte lavoro, non vanno affatto male, anzi. Anche il 3 maggio, senza particolari feste di piazza e cantanti che insultano il premier, come a Foggia il rapper Gennarone, si festeggia il lavoro che aumenta a livelli record rispetto al mese precedente e allo scorso anno. Un trend inarrestabile, da un anno a questa parte, e non lo dice la Giorgia, ma l’Istat: aumentano gli occupati e gli inattivi, diminuiscono i disoccupati. Secondo i dati dell’Istituto di statistica, a marzo sono state registrate +70mila unità (+0,3%) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49enni che registrano un calo. Su anno, il numero di occupati a marzo supera quello di marzo 2023 dell’1,8% (+425mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,0 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,6 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. “Le misure del governo Meloni sostengono l’occupazione e rendono più efficiente il mercato del lavoro. Più occupazione stabile soprattutto nel Mezzogiorno e incentivi per chi assume donne a tempo indeterminato. Con Fratelli d’Italia e il governo di centrodestra l’Italia volta pagina e l’economia nazionale riparte”, è il commento del vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera, Manlio Messina.

Istat: aumenta il lavoro, ma cala anche la disoccupazione

Cala anche, e non è scontato, la disoccupazione, a conferma che le teorie del sindacato e della sinistra, secondo cui i dati, anche quelli buoni, non rispecchiano la realtà economica del Paese: rispetto a marzo 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-7,4%, pari a -148mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,7%, pari a -213mila). Merito soprattutto dell’abolizione del Reddito di cittadinanza.

Il tasso di occupazione sale al 62,1% (+0,2 punti). Similmente, il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-2,8%, pari a -53mila unità) per entrambi i generi e in ogni classe d’età tranne per i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 20,1% (-2,3 punti).

La crescita del numero di inattivi (+0,1%, pari a +12mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva solo per gli uomini e gli under 50; tra chi ha almeno 50 anni l’inattività diminuisce. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 33,0%. Confrontando il primo trimestre 2024 con il quarto 2023, si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,2%, per un totale di 56mila occupati. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-2,1%, pari a -40mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,3%, pari a +40mila unità). Ed ancora: il numero degli occupati, 23 milioni 849mila, è superiore di 425mila unità rispetto a marzo 2023, come conseguenza dell’incremento di 559mila dipendenti permanenti e di 46mila autonomi, a fronte della diminuzione di 180mila dipendenti a termine. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,1%, quello di disoccupazione scende al 7,2%, mentre il tasso di inattività è stabile al 33,0%.

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