Don Patriciello, De Luca senza pudore: prima insulta e poi dà colpa del “polverone” a Meloni

11 Mag 2024 19:32 - di Federica Parbuoni
de luca don patriciello

Per la sinistra anche la solidarietà espressa dal centrodestra e dal governo a don Maurizio Patriciello è una colpa. E questo è stato l’unico tema sul quale si sono espresse le più che rarissime voci, due per l’esattezza, che da quelle parti si sono levate dopo gli insulti del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al parroco anti camorra, definito dal governatore “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta” per la sua partecipazione al convegno sul premierato con Giorgia Meloni.

De Luca a don Patriciello: “Gli suggerirei un po’ più di ironia”

A intervenire sono stati in particolare lo stesso De Luca e il capogruppo Pd in Commissione Antimafia, Walter Verini. De Luca, in una nota, ha chiarito che a scusarsi con don Patriciello non ci pensa proprio e, anzi, ha ritenuto di invitarlo ad avere “un po’ più ironia”, addossando al contempo la responsabilità del clamore suscitato dalle sue parole a Giorgia Meloni, la quale evidentemente ha avuto la colpa di solidarizzare con il parroco di Caivano, così come diffusamente hanno fatto il centrodestra e il governo.

Per il governatore della Campania il “polverone” l’ha sollevato Meloni

“In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali”, si legge nel comunicato di De Luca. Insomma, il problema non è che lui, un rappresentante delle istituzioni, abbia irriso un prete minacciato dalla camorra, ma che Meloni lo abbia difeso e, prima ancora, che l’abbia avuto in platea al convegno sul premierato.

“Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra”, si legge ancora nella nota di De Luca, che ha anche voluto suggerire “a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Don Patriciello: “Ora i camorristi si sentiranno incoraggiati. De Luca non si è reso conto?”

La nota è arrivata dopo che don Patriciello, intervistato sulle parole di De Luca, aveva ricordato di essere stato già oggetto di gravi intimidazioni, compresa una bomba nei pressi della parrocchia, da parte della criminalità organizzata. “Se mi hanno messo una bomba fuori dalla parrocchia anni fa, ora questa stessa gente si sentirà incoraggiata. Possibile che De Luca non se ne sia reso conto?”, sono state le parole del parroco, che rispondendo ai cronisti aveva anche rivelato di non aver ricevuto scuse dal governatore.

La timida presa di distanza di Verini: “Meglio evitare le battute”

Se ci sposta sulla dichiarazione di Verini non va poi meglio. Il capogruppo Pd in Commissione Antimafia biasimando blandamente le parole di De Luca, si è avventurato in una improbabile interpretazione delle solidarietà arrivate dal centrodestra, concludendo che siccome sono state molte allora non possono essere autentiche. Leggere per credere: “Don Patriciello è da anni un simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata. Per questo secondo me sono da evitare nei suoi confronti espressioni e battute, anche se ironiche e riferite ad altri contesti, che possono delegittimare la sua figura e il suo impegno”, ha premesso Verini, aggiungendo che “il presidente De Luca conosce l’impegno di Don Patriciello, e proprio per questo la sua battuta non mi è piaciuta. Meglio continuare a concentrarsi sulla giusta battaglia che da tempo il Presidente conduce contro il governo e le sue scelte dannose per il Sud”.

L’incredibile accusa al centrodestra: troppa solidarietà è sospetta

Quando Verini ha parlato, De Luca ancora non aveva rincarato la dose. Ma poco cambia rispetto al tenore della dichiarazione, la cui parte più sconcertante è quella di attacco al centrodestra. “Capisco (quando sincere) certe reazioni di esponenti della destra alle battute di De Luca. Ma quando queste reazioni, dalla Meloni in giù – ha sostenuto Verini – sono decine e decine, diventando seriali, diventano sospette e perdono autenticità”. Insomma, il centrodestra secondo Verini sarebbe stato troppo solidale con don Patriciello. Che dire allora del centrosinistra che di fatto non lo è stato per niente?

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