“Si candidi con il Pd…”. Ghali ‘massacrato’ per il selfie sul Ramadan col tatuaggio vietato e i capelli rasta

9 Apr 2024 16:02 - di Leo Malaspina

“Ghali non sa che è proibito avere i tatuaggi nella religione islamica? Il rapper non sa che non si può effettuare il Ramadan con i tatuaggi? Apoteosi dell’ipocrisia”, è uno dei commenti meno cattivi dei followers di Ghali, che ieri, in occasione della fine del Ramadan, si è fatto un bel selfie alla Mecca, in Arabia Saudita, il tradizionale pellegrinaggio nei luoghi santi dell’Islam. Una foto che non sembra il massimo della spontaneità e della spiritualità, anzi, in tanti ci hanno visto una caduta di stile finalizzata al marketing musicale, e anche politico, vista la nota posizione del rapper naturalizzato italiano. Tra ipocrisie, posizioni filopalestinesi e regole violate, “Ghali è pronto per candidarsi con il Pd…”, ha scherzato qualcuno.

Il selfie di Ghali e la gaffe sul tatuaggio vietato

Ma in tanti, esperti di Islam, in quella foto davanti alla Pietra Nera, hanno notato l’ostentazione di un  tatuaggio sul braccio destro e gli hanno fatto notare che ai musulmani non è consentito colorare il proprio corpo, specie durante il Ramadan. Ma anche il tema dei diritti delle donne è stato affrontato nelle critiche piovute sul rapper. “Quello che tu fai è precluso alle donne. Sarebbe bello se tu, come musulmano, ti spendessi un pò per i diritti delle donne, dato che sei già tanto impegnato per i diritti degli ultimi, dei migranti. Vorresti batterti un pochino anche per quella metà di mondo che, soprattutto in Arabia Saudita, è trattata peggio degli animali?”.

Ghali da giorni è impegnato, politicamente, anche sulle battaglie in favore dei palestinesi, e già al festival di Sanremo fece discutere per i suoi pareri a senso unico sulla guerra in Medio Oriente. «Nell’ultimo mese ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo in questo paese hanno il coraggio di parlare. Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposti ma uniti da questa causa. Da voi ho imparato molto e per questo ci tengo a ringraziarvi. Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civili, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentate da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l’hanno persa per mostrare al mondo questo massacro…”, aveva scritto ieri Ghali.

Di quel selfie, però, qualcuno ha anche notato la pettinatura: “Una posa super naturale mistica alla mecca con i capelli rasta simbolo del rastafarianesimo , religione monoteista di origine cristiana. Ok tutto a posto…”

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