Caso mascherine, la procura chiede un anno e 4 mesi per l’ex commissario Covid Arcuri
La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, accusato di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla maxi fornitura di mascherine provenienti dalla Cina nella prima fase dell’emergenza sanitaria. I pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone hanno sollecitato, inoltre, una decina di rinvii a giudizio per gli altri imputati che hanno optato per il rito ordinario. Il processo ad Arcuri si svolge invece con rito abbreviato.
La Procura chiede un anno e 4 mesi per Arcuri per il caso mascherine
L’inchiesta riguardava affidamenti per un valore di 1,25 miliardi per l’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine, effettuate con l’intermediazione di alcune imprese italiane. In particolare, nell’inchiesta compare anche il nome dell’imprenditore Mario Benotti, poi deceduto, al quale veniva contestato il reato di traffico di influenze. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero agito “in concorso”, sfruttando “relazioni personali e occulte con Arcuri, ex commissario per l’emergenza sanitaria, ottenendo che quest’ultimo assicurasse ai partner di Benotti un’esclusiva in via di fatto nell’intermediazione delle forniture di maschere chirurgiche e dispositivi di protezione individuali”.
Le accuse in relazione alle forniture dalla Cina
Per i pm in questo modo veniva garantita “la facoltà di avere rapporto commerciale con la Pubblica amministrazione senza assumere alcuna responsabilità sul risultato della propria azione e sulla validità delle forniture che procurava; la quasi totale esclusiva nella intermediazione di fatto delle forniture di mascherine chirurgiche e dpi importati dalla Cina”.