Feltrinelli nasconde l’ultimo libro di Vannacci. Il generale: censurano chi non segue il pensiero dominante

16 Mar 2024 18:14 - di Giovanni Pasero
Vannacci Feltrinelli

Le Librerie Feltrinelli hanno deciso di nascondere il libro del generale Vannacci. Introvabile tra le ultime novità, nè tantomeno tra gli scaffali. Nonostante sia appena uscito sul mercato, il libro precedente sia stato un best seller che ha ridicolizzato le vendite di autori rinomati come Saviano e Cazzullo, la catena di librerie della casa editrice fondata da Giangiacomo Feltrinelli, ha scelto la linea dura e pura.  

Il volume è tenuto nascosto, dietro la cassa o addirittura in magazzino. Per vederlo, ed eventualmente comprarlo, bisogna, quindi, fare esplicita richiesta o affidarsi all’acquisto online. L’ultimo libro di Roberto Vannacci, intitolato Il coraggio vince, è stato pubblicato da Piemme il 12 marzo: si tratta di un’autobiografia che arriva dopo Il mondo al contrario, autoprodotto e pubblicato nel 2023, che ha fatto molto parlare. La nuova pubblicazione potrebbe peraltro coincidere con l’inizio della sua campagna elettorale per le elezioni europee, dato che si parla di una sua possibile candidatura tra le fila della Lega.

Il giornalista dell’Adnkronos ha chiesto l’ultimo libro di Vannacci alla Feltrinelli di viale Eritrea a Roma. Il commesso, a domanda sul perché non sia esposto, risponde: “A richiesta lo diamo, questa è l’indicazione”. Stesso protocollo alla Feltrinelli di via Appia Nuova, dove il libro spunta da sotto il banco informazioni per “scelta aziendale”. Nel grande punto vendita di Largo Argentina, invece, la commessa dice “è appena arrivato” e va a prenderlo in magazzino.

Sulla vicenda non c’è alcuna dichiarazione da parte di Feltrinelli Librerie, nonostante l’Adnkronos abbia chiesto un commento sulla vicenda. Probabilmente la scelta delle Librerie Feltrinelli è di garantire comunque l’accesso ad ogni forma di cultura, e quindi di fornire a chi lo chiede il libro di Vannacci, senza però promuovere, con l’esposizione sugli scaffali o nelle vetrine, testi che incarnano valori in cui l’azienda non si riconosce. D’altronde precedenti simili non mancano.

La volontà di mettere un libro in bella vista o meno è stata spesso oggetto di discussione. Stessa sorte è toccata nel settembre scorso al libro intervista La versione di Giorgia (edito da Rizzoli) di Alessandro Sallusti che denunciò un boicottaggio “gravissimo” da parte della Feltrinelli che, a pochi giorni dall’uscita, non solo non lo espose in evidenza ma addirittura – fece notare il direttore de Il Giornale – “avevano solo due o tre copie nascoste in un angolo”.

«È sintomatico dell’epoca nella quale viviamo: ciò che è ritenuto scomodo o comunque non intonato con il pensiero dominante viene in qualche modo censurato, se non fisicamente, almeno dal punto di vista morale». Così il generale Vannacci commenta all’Adnkronos la scelta della Feltrinelli. «La storia si ripete. Ognuno fa quello che vuole, intendiamoci, la libertà di pensiero è diritto di ciascuno, ma le librerie che ritengono certe opere scomode o che non piacciono o che le tengono sottobanco conferma la censura morale delle persone».

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