Vittoria di FdI: votato il testo base per revocare l’onoreficenza a Tito. Cade l’ostruzionismo Pd
Una bella notizia. Finalmente arriva la vittoria in commissione Affari Costituzionali dove “abbiamo votato il testo unificato della proposta che revocherà l’onorificenza al sanguinario Maresciallo Tito. Procediamo spediti verso l’obiettivo”. A darne notizia il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia.
Foibe, Rizzetto: “Auspico un’approvazione rapida in Aula”
“Sono molto soddisfatto per questo risultato e auspico una approvazione rapida in Aula. Rendiamo giustizia alla memoria di migliaia di italiani morti per ordine di Tito nelle foibe. E a quanti sono stati protagonisti dell’esodo istriano-fiumano-dalmata”. E’ stato infranto il “muro” dell’ostruzionismo vergognosamente alzato dalle opposizioni – Pd in testa- che con il loro voto contrario hanno determinato per ben due volte lo slittamento del voto sul teso base di cui è relatore Alessandro Urzì.
Foibe, Rampelli: “Presto giustizia riparativa per le vittime dei crimini di Tito”
L’intoppo per procedere alla revoca delle onoreficenze al Maresciallo Tito si è determinato proprio lì, in commissione Affari costituzional. Dove è andato in scena un vero e pproprio scontro. Il Pd per ben due volte aveva fatto “catenaccio” – il 14 e il 7 febbraio scorsi- con motivazioni capziose e bizzarre. Oggi il nodo si è sciolto. Il testo si è “disincagliato” dopo un ostruzionismo vergognoso. Esulta il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, primo firmatario di una delle proposte di legge di modifica: “La bella notizia è che finalmente la Prima commissione ha dato il via libera al testo base per la modifica delle norme che regolano il conferimento delle onorificenze della Repubblica italiana”.
“Potremo qualificare Tito per quello che è stato: comunista assassino di italiani”
Questo passaggio -spiega- “che mi auguro presto culminerà con l’approvazione dell’aula, è indispensabile per revocare la medaglia al maresciallo Tito: brutale assassino di migliaia di italiani infoibati e dittatore. Che costrinse centinaia di migliaia di nostri connazionali a lasciare le terre del Confine Orientale – sottoposte a un violento processo di deitalianizzazione -. E a riparare nella Madre Patria”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
La continua, vergognosa melina delle opposizioni sull’onoreficienza a Tito
“La medaglia al merito della Repubblica italiana fu conferita al dittatore comunista dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1969 per una incomprensibile Realpolitik- spiega ancora Rampelli- Chiudendo questo capitolo, potremo finalmente qualificare Tito per quello che è stato: un comunista assassino di italiani. Una forma di giustizia riparatrice e simbolica per le tante vittime del confine orientale. C’è ancora tanto da fare. Abbiamo appena cominciato”, ha concluso Rampelli. L’ostruzionismo della sinistra dura da anni.
Motivi capziosi e risibili alla base dello slittamento del voto
Ricordiamo i motivi pretestuosi con cui l’opposizione capeggiata dal Pd aveva bloccato la discussione e la votazione dul testo. Il 14 febbraio sostennero che poiché il dibattito sull’autonomia differenziata, anch’esso all’ordine del giorno, si è protratto troppo, non c’erano più i tempi per una possibile discussione sul testo sulle onorificenze. La settimana precedente ci fu una turbolenta riunione in commissione un temerario Gianni Cuperlo si arrampicò sugli specchi per spiegare che il testo era troppo generico. Fu l’ennesima offesa della sinistra al Giorno della Memoria. Ora FdI e la maggioranza portano a casa u7n risultato che è la via maestra per raggiungere l’obiettivo.
Foti: “Si concretizza l’idea di giustizia storica a lungo negata”
E’ il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti a tirare le somme di questa giornata storica e dettare i tempi dell’iter successivo del testo: “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto in Commissione Affari costituzionali. L’auspicio, adesso, è la rapida approvazione in Aula. Per decenni sono stati celati, ed esclusi dalla narrazione storica e pubblica, i fatti legati a coloro che persero la vita nelle foibe. Con l’approvazione nell’ordinamento italiano della possibilità di revoca del titolo di Cavaliere di gran croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana a chiunque, anche se defunto – è il caso del maresciallo Tito – si sia macchiato di crimini crudeli e contro l’umanità, si concretizza quell’idea di giustizia storica, da troppo tempo negata“. Lo dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.