Roma, corteo contro Piantedosi: tentativo di sfondamento, insulti e simboli del PCI (video)
A Roma si è svolto un corteo pacifista, ma non proprio pacifico, a sostegno dei palestinesi, ma l’insulto non è mancato, le minacce nemmeno: per fortuna un solo tentativo di forzare i blocchi che non ha scatenato scontri quando i manifestanti di sinistra hanno provato a raggiungere il Viminale: polizia tranquilla e nessun incidente. “Contro le vostre manganellate, Piantedosi dimettiti”, era la scritta che campeggiava sullo striscione esposto dai manifestanti in piazza dei Gigli, davanti al Teatro dell’Opera di Roma e a poche centinaia di metri dal Viminale. Alla manifestazione statica, organizzata dopo gli scontri di Pisa e Firenze, ci sono circa 400 persone. In piazza hanno sventolato bandiere della Pace, della Palestina e del Partito Comunista. Siamo qui per esprimere “solidarietà per gli studenti aggrediti, ma soprattutto per dire che è un diritto essere liberi di essere in disaccordo con lo Stato”, ha detto Miriam Giummo, responsabile dell’organizzazione ‘Sinistra Universitaria’, presente in piazza insieme a tanti altri universitari.
Roma, corteo tranquillo ma con tentativo di sfondamento
Momenti di tensione alla manifestazione degli studenti a Roma organizzata dopo i fatti di Pisa, Firenze e Catania. Un gruppo di studenti, che voleva muoversi in corteo, ha interrotto le trattative con la Digos e correndo ha raggiunto il Viminale presidiato dai blindati gridando “Dimissioni, dimissioni” e ‘Vergogna vergogna”. Poi i manifestanti sono tornati in piazza Beniamino Gigli, davanti al teatro dell’Opera di Roma. Il gruppo, che correndo aveva abbandonato il luogo del sit in per raggiungere il palazzo del ministero dell’Interno presidiato dai blindati delle forze dell’ordine, ha ricominciato a intonare cori pro Palestina.
Gasparri: “Io sto con la polizia”
“Vedo che nei pressi del Viminale si contestano le Forze di Polizia. Questo è un Paese libero e democratico dove qualcuno ha anche la possibilità di dire che preferisce i terroristi di Hamas al popolo in divisa italiano. Io invece preferisco la Polizia, i Carabinieri e le altre Forze dell’Ordine e non vado per strada ad inneggiare ad Hamas chiedendo la distruzione di Israele. Ognuno si colloca dove vuole. Ma tra chi protesta c’è chi inneggia ai terroristi. Noi stiamo dall’altra parte. E si ricordino che i codici identificativi non ci saranno mai. Servirebbero solo per false denunce”, afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.