La Francia “copia” il ministro Lollobrigida sulla sovranità alimentare. E adesso chi lo dice alla sinistra?
E adesso chi glielo dice alla sinistra che la Francia “copia” il ministro Lollobrigida in tema di sovranità alimentare? Il primo ministro Gabriel Attal ha detto testualmente che il governo ha deciso di “mettere l’agricoltura al di sopra di tutto”. Ha annunciato di volere inserire in una legge l‘obiettivo della sovranità alimentare. A dare l’annuncio è stato lo stesso primo ministro di Francia. «Vogliamo – ha sottolineato Attal – essere sovrani, sovrani per coltivare, sovrani per raccogliere». La notizia è recente e la veicola il Tempo in un corsivo del “Conte Max” nell’edizione del 2 febbraio. Entrando nello specifico, Attal ha spiegato cosa a Parigi intendano per sovranità alimentare per legge. “Una definizione che fa riferimento «all’autonomia» dell’agricoltura francese, pur mantenendo il legame con l’estero: la parola d’ordine transalpina è «produrre e proteggere»”.
La Francia segue l’Italia e Lollobrigida sulla sovranità alimentare
Chi lo dirà alla sinistra nostana che ha in Lollobrigida il bersaglio numero uno? Fin dal “battesimo” del ministero dell’Agricoltura con la specificazione “e della sovranità alimentare”, sinistra e opposizioni biasimarono la scelta del governo Meloni. Si sprecarono paragoni impropri, parlarono di autarchia, di isolazionismo. Insomma, sappiamo come ragionano Pd e opposizioni. Per carità, c’è la rivolta dei trattori che sta infiammando l’Europa; e anche la politica francese sente ovviamente il “richiamo della foresta” elettorale delle europee di giugno. Epperò non si può non segnalare il “gemellaggio” che si è creato con il governo Meloni e il “copia e incolla” dell’intuizione italiana. La priorità – si legge negli intenti di Attal è “proteggere il nostro patrimonio e la nostra identità”. Perché l’agricoltura francese definisce “chi siamo”. Della serie: trova le differenze tra Roma e Parigi.
Il primo ministro Attal: “Proteggere il nostro patrimonio e la nostra identità”
Di qui l’interrogativo non tanto malizioso: come reagirà la sinistra quando e se si accorgerà dell’analogia forte in tema di agricoltura tra il governo Meloni e il governo Macron? Analogia che si arricchisce di un altro elemento: Attal ha promesso uno stanziamento di 2 miliardi di euro per prestiti agli agricoltori e un impegno da 150 milioni di euro per ridurre il carico fiscale (sempre sugli agricoltori). Anche il governo italiano è già un passo avanti sul tema: passato da 35 milioni a 90 milioni per i fondi per le micro e piccole imprese agricole per l’acquisto di trattori e macchine agricole o forestali stanziati nel bando Isi 2023. Si è passati da 60mila a 130mila euro per i fondi erogabili per i singoli progetti. Dunque, una dotazione più che raddoppiata rispetto al precedente bando. Non solo, il ministro Lollobrigida ha lavorato per altre risorse aggiuntive, con i 400 milioni di Pnrr da investire nel settore.
Il ministro dell’economia De Maire promette norme per proteggere i prodotti francese
Dunque, la Francia segue la nostra scia. E per “abbottonare” ancor più le intenzioni di Attal, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha promesso che ci saranno controlli a tappeto sulle catene di supermercati: “per cercare di fermare e perseguire eventuali frodi rispetto alle norme previste in Francia per la protezione dei redditi degli agricoltori. E anche per verificare che i prodotti venduti come d’origine francese lo siano poi davvero”, leggiamo sul Tempo. Dunque, sarebbe civile da parte delle sinistre evitare ironie sulle parole del ministro Lollobrigida quando ha annunciato che «obiettivo dell’Italia è ripensare la sovranità alimentare in Europa».