Omicidio di Sarah Scazzi, Michele Misseri sarà libero a febbraio ma insiste: “Sono io l’assassino”
Terminerà a fine febbraio la pena per Michele Misseri, 69 anni, detenuto nel carcere di Lecce e condannato in via definitiva per concorso in soppressione di cadavere per l’omicidio della nipote sedicenne Sarah Scazzi, avvenuto a fine agosto del 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. Per il delitto stanno scontando l’ergastolo la moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri, condannate per omicidio volontario in concorso.
Michele Misseri benefica dello “svuotacarceri” e della buona condotta
Tra decreto ‘svuotacarceri’ e lo scomputo relativo alla legge sulla liberazione anticipata, Misseri, assistito dall’avvocato Luca La Tanza, ha ottenuto, grazie alla buona condotta tenuta in carcere, una riduzione di pena di oltre 400 giorni. L’uomo prima confessò di essere l’autore solitario dell’omicidio, poi riversò le accuse sulla figlia, infine riportò su di sé ogni responsabilità ma non fu creduto e pertanto fu condannato per aver nascosto in un pozzo in campagna il cadavere della giovane nipote, figlia di una sorella della moglie. La sua versione, nella quale si attribuisce tutte le colpe, viene ancora oggi sostenuta. Misseri – ricostruisce il Nuovo Quotidiano di Puglia – otterrà la riduzione della pena per buona condotta e beneficerà della norma svuota carceri che abbatterà di oltre un anno la detenzione il cui termine era inizialmente previsto nel 2025.
Misseri avrebbe avuto un ruolo solo dopo la morte della nipote: sarebbe stato incaricato da moglie e figlia di far sparire il corpo della 15enne che lui caricò sulla sua auto e lo gettò in un pozzo in campagna