Forza Italia 30 anni dopo, tutto esaurito al Salone delle Fontane. Emozioni, nostalgie e voglia di futuro
Prima la proiezione del video messaggio L’Italia è il Paese che amo con cui Silvio Berlusconi lanciò Forza Italia nel ’94, poi il ricordo di Niccolò Ghedini e Alessio Gorla, collaboratori storici del Cavaliere. Sul palco del Salone delle Fontane dell’Eur Forza Italia celebra i 30 anni dalla discesa in campo. A fare gli onori di casa Antonio Tajani, ‘incoronato’ nei fatti come l’erede dell’ex premier. “Anche se Berlusconi non c’è fisicamente, è comunque qui con noi perché ci vede tutti dall’alto”, dice il ministro degli Esteri prima dell’avvio delle immagini sul maxi-schermo. In mattinata, dai microfoni di Mattino Cinque News, aveva detto – noblesse oblige – che non esiste l’erede di Berlusconi, “ci sono milioni di italiani che sono gli eredi di Berlusconi”.
FI celebra i suoi 40 anni e incorona Tajani
Emozione, un po’ di inevitabile nostalgia, qualche lacrima in sala. Ma soprattutto prospettive. Tajani ci tiene a sottolineare lo sguardo al futuro: “Non è una manifestazione nostalgica, guardiamo al futuro”. Che tradotto significa elezioni europee nelle quali gli azzurri si giocano molto (il segretario mette l’asticella al 10%). È sold out. Tra vecchia e nuova guardia del partito, la sala è pienissima con decine di persone in piedi. Oltre al segretario non mancano i ministri azzurri da Paolo Zangrillo a Elisabetta Casellati, da Anna Maria Bernini a Gilberto Pichetto Fratin fino alla vicepresidente del Senato e storica azzurra, Licia Ronzulli.
In sala tutto esaurito tra nostalgia e sguardo al futuro
La platea si stringe intorno ad Antonio Tajani. Gli umori tra i partecipanti parlano chiaro. C’è chi lo difende dalle manovre di certa stampa, gli schizzi di fango e le bugie. “Molti articoli in questi giorni lanciano illazioni sui veri rapporti tra Forza Italia e la famiglia Berlusconi. La realtà invece è molto più semplice e lineare – è il sentiment comune – i figli di Silvio Berlusconi guardano con simpatia a Forza Italia. Che considerano una delle creature principali della lunga ed intensa epopea del padre. Sanno quanto il padre fosse legato alla sua creatura politica e quindi si augurano che questo progetto possa andare avanti”.
Tutto esaurito, emozione, nostalgia e sguardo al futuro
Tutti sono convinti che nessuno della famiglia Berlusconi abbia intenzione di scendere in campo come il padre. “Quindi – dice una signora dall’accento milanese – anche gli articoli che annunciano questa o quella iniziativa di Pier Silvio o di altri figli del fondatore di Forza Italia sembrano essere del tutto infondati. Poi per carità la vita è lunga. Dio solo sa che cosa potrà accadere tra qui a dieci anni”. Per tutti il ministro degli Esteri e vicepremier ha le phisique du role per tenere il timone del partito. È stato uno dei figli politici prediletti di Berlusconi e della famiglia. Intrattiene diretti e leali rapporti con i figli di Berlusconi, che guardano a lui “con assoluta fiducia”.
Letta per la prima volta a una manifestazione di partito
A nessuno è sfuggita la presenza di Gianni Letta, che prende la parola introdotto da Tajani. “Non ha mai parlato in una manifestazione in cui ci fossero simboli di partito. E non ha mai preso la tessera di Forza Italia”, fanno notare in sala. In questa occasione, invece ha portato il saluto della famiglia. La presenza di Letta al Salone delle Fontane assume una valenza simbolica a testimonianza della sintonia e della fraternità tra la famiglia Berlusconi, Forza Italia ed il suo segretario Tajani. Presente anche l’ex ministro della Difesa Cesare Previti. “Cosa manca di Berlusconi oggi? Berlusconi…”, risponde interpellato dai cronisti. Bocche cucite sul possibile ingresso in politica di Pier Silvio. “Non so, le cose si commentano quando avvengono, se avvengono”.