Roma città invivibile: nella classifica del “Sole 24Ore” scivola al 35esimo posto e perde 4 punti

4 Dic 2023 9:58 - di Eugenio Battisti

Brutte notizie per Roma che si conferma una città dove si vive male. A leggere la consueta indagine del Sole 24Ore (la 34esima) sulla qualità della vita nelle città italiane, la Capitale è solo 35esima perdendo quattro posizioni dallo scorso anno. È Udine, invece, la città in cui si vive meglio in Italia.

Qualità della vita, indagine del Sole 24Ore: Udine in testa

È la prima volta che la provincia di Udine sale sul gradino più alto, entrando così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione. Dopo essersi piazzata tra le prime dieci solamente tre volte dal 1990 a oggi. Suonano più come delle conferme, invece, il secondo e il terzo posto di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022, e Trento. Bergamo (quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia) sale al quinto posto. Tra le prime dieci anche Milano. Mentre Roma, guidata dal sindaco dem Gualtieri,  si ferma al trentacinquesimo posto, perdendo quattro posizioni.

Roma invibile scivola al 35esimo posto

Anche Modena, settima, torna in una top ten che aveva raggiunto solo due volte: nel 1999 e nel 2022. Più solido, invece, il piazzamento nella parte alta della graduatoria della provincia di Aosta, al quarto posto. Si confermano nella top ten anche Milano, stabile rispetto allo scorso anno. Il capoluogo lombardo resta primo nella categoria Affari e lavoro. Firenze, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è sesta. Tra le prime dieci anche Monza e Brianza che conquista 14 posizioni. Se a chiudere la top 10 c’è Verona, si notano particolarmente le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12ª e 13ª posizione.

Il Sud si concentra nella seconda metà della classifica

Anche questa edizione dell’indagine del Sole 24Ore in edicola oggi fotografa una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria. Con l’unica eccezione di Cagliari che arriva al 23esimo posto. Ma non mancano le novità. In primis il ritorno di Foggia, 107esima, a vestire la maglia nera dopo dodici anni (era stata ultima nel 2011 e nel 2002). Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso. Oltre a Latina (87esima), Frosinone (80esima), Imperia (81esima), Alessandria (70esima) e Rovigo (68esima), ci sono Grosseto (74esima), Viterbo (75esima), Rieti (73esima) e Massa Carrara (72esima). Tra le ultime cinque classificate arrivano anche Siracusa (104esima, perde 14 posizioni) e Napoli (105esimo), perde 7 posizioni).

Ferme le grandi aree metropolitane

Restano sostanzialmente immobili, invece, le altre grandi aree metropolitane, quasi incapaci di ripartire dopo la pressione generata da emergenze e choc economici negli ultimi anni. Mentre Bologna, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la top ten e i loro primati, Roma è 35esima (-4 gradini), preceduta da Venezia (-12) e seguita da Torino (36esima) e Genova (47esima, in calo di 20 posizioni).

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