Meloni, una cultura politica frutto di sacrificio e impegno: analisi di una leadeship autentica

18 Dic 2023 8:07 - di Mario Campanella

Chiudendo Atreju Giorgia Meloni ha in parte smentito la profezia di Indro Montanelli:” Un grande futuro per gli italiani un pessimo futuro per l’Italia”. Non per adulazioni stupide, che il nostro Paese ha fatto proprie sin dai tempi dell’Aretino, ma per puro realismo. L’Italia “apolare”, come scrive Marco Minniti parlando delle mutazioni geopolitiche, ha un grande leader politico. Che dimostra la sua leadership dal governo, notoriamente luogo di logorio, e non dall’opposizione. L’esegesi di questo 2023 si racchiude nel coraggio, elemento indispensabile che segna la demarcazione tra leadership autentiche e la consuetudine del “tirare a campare “.

La leadership di Giorgia Meloni

Meloni ha riformato il reddito di cittadinanza ( togliendolo a chi di fatto non ne aveva diritto). Ha puntato sui ceti medio bassi, ha restituito all’Italia credibilità internazionale ( in un’ottica diversa da quella che poteva vantare un grande presidente della BCE): ha aumentato i consensi senza aprire a dismisura i cordoni della borsa. Il dopoguerra è diviso tra il mondo prima e dopo il 1989 e non c’è dubbio che il meglio della politica sia arrivato nei primi cinquant’anni. Gli inglesi, che spesso non abbiamo amato, ci hanno dato le lezioni migliori sul piano politico, esprimendo forse i due più grandi statisti europei del secolo ( Churchill e Thatcher). Che vinsero guerre ed elezioni con il motto del “lacrime e sangue “ e di riforme durissime nel caso della Lady di ferro. E nei 45 anni di prima Repubblica, fatte le proporzioni su contesti, consensi e partecipazione, solo Bettino Craxi, che ruppe il duopolio Dc – PCI , ha mostrato un coraggio e una determinazione cui Giorgia Meloni si avvicina.

Meloni, cultura politica contro “consenso liquido”

La cosa che emerge da questo suo primo anno è che potrà governare per cinque anni, dieci o venti o magari perdere le prossime elezioni. Ma rimarrà in sella politicamente. Ed è questa la differenza con il consenso liquido che ha interessato altri leader in questi ultimi anni. Meloni non è una meteora, né il prodotto del telecomando. È la solida rappresentazione del lavoro politico concreto, che abbraccia ceti sociali diversi. La sua cultura politica è diversa dallo zarismo. Né è espressione di contingenze. È il frutto di una traversata nel deserto fatta di sacrifici e impegno. Per renderla ancora più incisiva saranno necessarie tante cose ma tutte queste cose Giorgia Meloni le sa. Verranno anche i giorni di pioggia. Ma quando ci saranno, diceva proprio Churchill, bisognerà capire che solo sforzandosi riuscirà il Sole. Luì vinse una guerra mondiale e dopo soli tre mesi perse le elezioni. Ma con la cultura politica risorse, perché è solo quella che separa i leader veri da quelli improvvisati. E Giorgia Meloni accompagnerà tanti prossimi decenni dell’Italia .

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