Femminicidio in Veneto, uccisa a coltellate Vanessa Ballan. È caccia a un kosovaro denunciato per stalking
Ennesimo femminicidio in Veneto. A rimanere uccisa sotto la rabbia e i fendenti di un uomo questa volta è Vanessa Ballan, giovane di 27 anni incinta di pochi mesi. È stata trovata morta, colpita da più coltellate nella sua abitazione dove viveva con il marito, nella frazione di Spineda di Riese Pio X, in provincia di Treviso. È stata picchiata al volto e poi colpita con almeno sette coltellate profonde al torace.
Femminicidio nel Trevigiano, accoltellata in casa
Il presunto assassino, ricercato dai Carabinieri di Treviso, ha un nome. Secondo quanto riportato da Treviso Today si tratta di Fandaj Bujar, 41enne di origini kosovare, residente in un paesino confinante con Riese, Altivole. L’uomo, che frequentava il supermercato dove la vittima lavorava come commess,a sarebbe stato indicato dal marito della vittima, sentito subito dalla polizia. Stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche, Vanessa lo avrebbe in passato denunciato per stalking. Sulle mani della donna sono presenti numerose lesioni da difesa, a conferma di come la vittima abbia provato disperatamente a salvarsi dalla furia dell’omicida.
È caccia all’uomo scappato a piedi, un kosovaro
A lanciare l’allarme è stato un vicino che ha notato la donna esanime davanti all’ingresso dell’abitazione. Inutili purtroppo i soccorsi prestati dal 118. Fin da subito diversi testimoni hanno raccontato di aver visto il killer fuggire a piedi. Ed è scattata la caccia all’uomo. Sarebbe una persona che la coppia conosce, è stato ipotizzato fin da subito. Per questo motivo, secondo le prime ricostruzioni, Vanessa gli avrebbe aperto la porta, prima di essere aggredita e accoltellata a morte. Dopo l’omicidio l’uomo sarebbe scappato a bordo di un furgone di proprietà dell’impresa familiare dove il marito di Vanessa lavorava come pavimentista. I carabinieri che stanno indagando sul delitto hanno ascoltato il marito della vittima, Nicola Scapinello, trovato accanto a lei, che ora è in caserma sotto choc. L’arma del delitto non è stata trovata.
Ascoltato il compagno in stato di choc
La donna, che lavorava come commessa all’Eurospin di Castelfranco, viveva con il marito in una villetta a schiera. La coppia ha un bambino di 4 anni, la cui presenza al momento del delitto non è stata accertata. Era sposata dal novembre 2012 ed era in attesa del secondo figlio. Da tre settimane era a casa in maternità. Amici e conoscenti non sanno dare spiegazioni dell’accaduto: buio totale sulla dinamica precisa della tragedia e le motivazioni.
La coppia sposata da 11 anni ha un figlio di 4
La famiglia risiedeva da anni nella frazione di Riese, un piccolo quartiere residenziale con case bifamiliari, e un negozio di parrucchiera, che la vittima frequentava. Con il marito, si erano trasferiti a Riese da Castelfranco Veneto, località di cui sono entrambi originari.
Zaia: ancora un femminicidio in Veneto
”Ancora un femminicidio in Veneto”, commenta sconsolato il governatore della Regione Luca Zaia su Facebook. “In provincia di Treviso, a Riese Pio X, una ragazza è stata accoltellata e uccisa sulla porta di casa. L’omicida l’ha colpita con un coltello e si sarebbe allontanato in auto: è ricercato dai Carabinieri in tutta la provincia”.
Monsignor Piva: è l’ora del silenzio
“È l’ora del silenzio”. Così monsignor Giorgio Piva, della diocesi di Riese di Pio X, commenta la tragedia che, appena un mese dopo la morte di Giulia Cecchettin, ha sconvolto nuovamente il Veneto. “Una vita spezzata che lascia – afferma monsignor Piva – una bimba di solo 4 anni”. Alza il tono della voce e rivolgendosi ai giornalisti dice che “è ora di finirla di parlare. Il tutto alimenta solo nelle menti fragili motivi di emulazione”. Sempre a chi fa informazione ribadisce che “siamo stati bombardati per oltre un mese. E questa, spero, sia la volta buona di dire stop alla morbosità”.