Condannati all’ergastolo i genitori di Saman Abbas: 14 anni allo zio, assolti i cugini

19 Dic 2023 18:46 - di Penelope Corrado
Saman Abbas

Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, rispettivamente padre e madre di Saman Abbas sono stati condannati all’ergastolo dalla corte di Assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia, 18enne di origini pachistane residente a Novellara (nel Reggiano), trovata morta l’anno scorso, dopo essersi opposta a un matrimonio forzato. I giudici hanno inflitto inoltre 14 anni allo zio Danish Hasnain, e hanno assolto i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, dei quali è stata ordinata l’immediata scarcerazione. Tutti gli imputati, eccetto ovviamente la madre, erano presenti in aula alla lettura della sentenza.

Lo zio di Saman Abbas esecutore materiale, condannato a 14 anni

I genitori sono stati ritenuti dalla Corte mandanti dell’omicidio della figlia. Lo zio Danish esecutore materiale: per i giudici, ha strangolato la ragazza. Sono stati invece ritenuti totalmente estranei al delitto i due cugini, che erano accusati di aver partecipato al seppellimento del cadavere di Saman. Danish Hasnain ha beneficiato dello sconto di pena dovuto al rito abbreviato perche’, ha spiegato il suo difensore, Liborio Cataliotti, sono venute meno le aggravanti della premeditaizone e dei motivi abietti e futili che avrebbero impedito l’applicazione del rito, e sono state riconosciute le attenuanti generiche.

La scomparsa della giovane pakistana il 24 maggio 2021

La scomparsa di Saman Abbas era stata resa nota il 24 maggio di due anni fa, quando la giovane era già sotto un metro e mezzo di terra, sepolta in un casolare in disuso a poche centinaia di metri da casa. Era stata uccisa la sera del 30 aprile 2021 (morta per asfissia, secondo l’autopsia, conseguente alla rottura dell’osso ioide) ma i suoi resti sarebbero stati ritrovati, grazie allo zio che ha indicato dove scavare, solo il 19 novembre del 2022. L’inchiesta aperta per omicidio è stata costellata anche di operazioni all’estero, in Europa e non solo, per riportare in Italia gli imputati. Dai cugini fuggiti e ritrovati in Francia e Spagna fino al padre, estradato a settembre del 2023, con un’inedita operazione di collaborazione col Pakistan. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

Commenti

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  • Alessandro Caroli 21 Dicembre 2023

    Ma c’è la certezza della pena?
    Non vorrei che tra 10/15 anni i “genitori” (io li chiamerei per quello che sono, assassini, e basta) li ritroviamo liberi.
    Ricordiamo che l’islam ammette l’ipocrisia: si potrebbero dichiarare pentiti (senza esserlo affatto):per ottenere uno sconto di pena, e potere uscire.

  • Banchero Giuseppe Roberto 20 Dicembre 2023

    Giustizia di merda ! Impiccati dovevano essere !

  • Paolone 19 Dicembre 2023

    Comunque il fatto che i mandanti siano stati condannati all’ergastolo e l’esecutore materiale solo a 14 anni è un’altra di quelle sentenze incomprensibili che allontanando il cittadino comune da una magistratura considerata iniqua e con riti privi di buon senso.