Brigitte Bardot, dolore e rabbia per sua Francia: “Non voglio morire musulmana”. E disintegra Macron

27 Dic 2023 14:36 - di Chiara Volpi
Brigitte Bardot

Sono passati due anni da quando Brigitte Bardot, icona di fascino e seduzione, dichiarò senza mezzi termini: «Sono cresciuta in un’epoca in cui la Francia aveva una dignità mondiale ed era soprannominata “la figlia primogenita della Chiesa”. Io mi oppongo, costi quel che costi, all’idea che ora diventi la prima mouquère (donnaccia, ndr) dell’Islam». Oggi poi, a distanza di tempo, l’attrice simbolo della femminilità anticonformista, non solo conferma quanto sostenuto nel recente passato, ma va anche oltre. E in una severa requisitoria affidata a un’intervista al settimanale conservatore Valeurs Actuelles, ribadisce e rilancia: «Un tempo avrei detto che non volevo vivere in una Francia islamizzata. Oggi dico che non voglio morire in una Francia islamizzata!».

Brigitte Bardot, in un’intervista il suo grido di dolore (e di allarme) per la Francia

«Gli assassini — spiega la mitica BB — sono spesso di origine islamica e lo rivendicano! In gran parte, sono purtroppo dei français de papier (immigrati che di francese hanno solo il documento, ndr) e spesso degli psicopatici. Dovremmo fare un esame psichiatrico a tutti i migranti che entrano prima di concedere loro il diritto d’asilo e la nazionalità francese», afferma la Bardot in chiaro riferimento all’omicidio del professore di Arras e ad altri episodi analoghi che hanno funestato la Francia negli ultimi tempi. Un grido d’allarme, il suo, che denuncia lo stato dell’arte di un Paese di lunga tradizione colonialista, che oggi si ritrova a fare i conti con un’immigrazione dominante. Che l’attrice descrive come soverchiante. Un fenomeno che ha fatto parlare lo scrittore Michel Houellebecq di «sottomissione». E che oggi fa dire alla Bardot che il problema «è l’Islam in generale, l’invasione islamista, che sono spaventosamente pericolosi per l’identità e la cultura francesi».

«Non voglio morire in una Francia islamizzata»

Una cultura sotto scacco, quella che descrive l’affascinante attrice che da tempo si è ritirata a vita privata, dedicandosi interamente alla salvaguardia e alla cura degli animali. Una realtà che mescola, in una miscela esplosiva, apertura illimitata al nuovo che avanza e globalizzazione spinta, che si traducono, ogni giorno di più a sua detta, in un diniego inevitabile delle proprie radici e tradizioni storiche e sociali. Come testimonia l’ultimo attacco al cuore d’Europa: quello sventato al Natale… «Ecco un’altra di quelle novità che escono dai cervelli malati dei nostri contemporanei che sporcano tutto ciò che è bello. Puro. Vero, per modernizzare e globalizzare valori ancestrali e tradizionali che sarebbe un sacrilegio toccare».

Brigitte Bardot a tutto campo: contro le femministe, la cultura woke, l’immigrazione incontrollata

E da lì, a valanga, BB sciorina il male che avanza secondo lei: dal “Wokismo”, che non esita a definire «una moda ridicola. Non accetto che si sporchi o si ridicolizzi il sublime». Al neo-femminismo che la Bardot – il cui debutto sulla scena internazionale segnò una rivoluzione dei tempi su moralismi e puritanesimo in spiccioli. Che impose con bellezza e talento da vendere, il suo atteggiamento disinibito, demolendo l’immagine della donna imperante fino ai primi anni Cinquanta – oggi disintegra senza “se” e senza “ma”. Asserendo: «Sono contro tutte le militanti femministe. La loro battaglia è ridicola e non serve a nulla. Io sono mascolinista», asserisce nell’intervista BB. Che si definisce «di destra» e ritiene che, nonostante le numerose difficoltà che attanagliano la Francia, forse non tutto è perduto.

L’appello dell’attrice all’unione delle destre francesi

«La Francia per ora è fottuta, ma può rinascere dalle sue ceneri». Come? A suo parere, «con l’unione delle destre, del Rassemblement national del giovane Jordan Bardella, di Reconquête dell’ex giornalista del Figaro Éric Zemmour. Insieme ai Républicains del leader liberale in ascesa David Lisnard. Sono tutti formidabili, ma cosa aspettano a fare un’unione delle destre finalmente potente, capace di rimettere la Francia sui binari?» – si chiede la Bardot –. Concludendo poi sul punto: «Separatamente non riusciranno a fare nulla».

Le critiche a Papa Francesco

Una disamina, la sua, che per quanto durissima, lascia aperto uno spiraglio alla possibilità, alla fiducia. Di speranze nutrite in chi ha responsabilità morali e politiche in questo momento, invece, Bardot ne nutre poche. L’attrice, sempre nell’intervista, ne ha per tutti coloro che operano in questa epoca di correttismi e pseudo-moralismi. Si dice critica nei confronti di Papa Francesco: «Fa molto male alla Chiesa. Io adoravo Giovanni Paolo II, mi ricordo del nostro bell’incontro, unico, molto caloroso. Lui non era affatto un politico. Non incontrerò mai l’attuale Papa». E, soprattutto, si scaglia con veemenza contro il presidente Macron, sul quale non ha mai avuto una buona opinione. Ma che oggi arriva a definire addirittura «incapace in qualsiasi cosa che riguarda la Francia, verso il suo popolo e i suoi animali (…)».

L’attacco a Macron: «È sconnesso dalla realtà. Pensa soltanto all’Europa e della Francia se ne frega»

E ancora. «Il suo bilancio è pessimo su tutto. Se solo Macron avesse un po’ di empatia, di senso dell’umanità, di rispetto per la vita e per i suoi concittadini… I francesi stanno attraversando un periodo terribile: i pensionati non hanno più un soldo. Le persone non sanno dove dormire. E lui offre una valanga di soldi agli immigrati: è scandaloso. È sconnesso dalla realtà. Pensa soltanto all’Europa, e della Francia se ne frega», attacca l’attrice. Come attacca tutti coloro che, centrati nel suo mirino polemico, sarebbero a sua detta quelli che stanno contribuendo alla decostruzione della Francia. Al suo degrado. «Siamo in piena decadenza, stiamo perdendo tutte le nostre conquiste a favore di un quotidianità squallida. Mediocre e pericolosa per la reputazione del nostro bel Paese», conclude BB. Un grido di dolore il suo, che riecheggerà ancora a lungo…

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