Non si ferma dunque la catena di violenze contro le donne, anche in giornate simbolo come quella di oggi in cui è stato dato l’ultimo addio a Giulia Cecchettin da una folla commossa a Padova. Il mese di novembre è stato scandito da notizie raggelanti. Non solo l’omicidio di Giulia: ieri ad Andria si è svolto il funerale di Vincenza Angrisano, uccisa dal marito che non accettava la separazione. Un delitto compiuto davanti ai figli di 6 e 11 anni. Anche Vincenza è stata accoltellata, come Giulia, senza pietà.
A Torino, a pochi giorni dal ritrovamento del corpo di Giulia, una sedicenne ha denunciato un coetaneo che ha tentato di strangolarla sotto casa perché lei lo aveva respinto.
L’ultima aggressione con l’acido c’è stata a Erba, in provincia di Como, il 21 novembre, ai danni di una ragazza di 23 anni. Il suo ex fidanzato si è appostato fuori dalla ditta dove lei lavora come operaia, nella zona industriale. Ha aspettato che uscisse per la pausa pranzo e a quel punto l’ha avvicinata. Prima l’ha spintonata e presa a calci, pugni, graffi. Poi le ha lanciato addosso la bottiglietta piena di acido muriatico che aveva in mano, colpendola sul volto e negli occhi in modo più serio e meno gravemente sul corpo, anche grazie ai vestiti che l’hanno protetta. La donna ha riportato ustioni sul viso e le cornee danneggiate.