Meloni alla Direzione antimafia: “Fiera che il primo provvedimento del governo sia stato sul 41 bis”
«Tutto quello che ritenete si possa fare» per il contrasto alla mafia e al terrorismo «sono e siamo disponibili a farlo. Quando anche non fossimo d’accordo questo non diventi uno scontro tra poteri perché non è così non vuol dire che non lavoriamo per lo stesso risultato se anche abbiamo punti di vista diversi». Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo al termine della sua visita istituzionale nella sede della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. «Non siamo utili se non ci diciamo quello che pensiamo», ha detto il presidente del Consiglio invitando a «remare tutti nella stessa direzione». «Lavoriamo per lo stesso datore di lavoro e contro lo stesso avversario», ha poi rimarcato.
“Oggi siamo un modello internazionale nella lotta alla mafia”
«Oggi – ha detto la Meloni – l’Italia è una realtà presa a punto di riferimento internazionale. Tanti anni fa eravamo conosciuti perche’ esportavamo la mafia, oggi perche’ esportiamo l’antimafia”. Il premier ha fatto il punto anche sugli interventi dell’esecutivo. Ha infatti ricordato con “grande orgoglio” che «il primo provvedimento in assoluto approvato in consiglio dei ministri è stato quello finalizzato a scongiurare la demolizione della normativa sul regime detentivo speciale per i mafiosi. Non potevamo consentire che quell’istituto che negli anni ha impedito ai mafiosi di continuare a dare ordini dal carcere potesse essere messo in discussione».
Meloni alla Direzione antimafia cita il decreto Caivano
Inoltre «abbiamo modificato la riforma penale Cartabia per ripristinare la procedibilità d’ufficio dei reati con l’aggravante del metodo mafioso o della finalità di terrorismo o eversione” e “siamo intervenuti per tutelare e salvaguardare le intercettazioni». Non è mancato un riferimento al decreeto Caivano: «Deve diventare uno dei grandi progetti di continuità di questo governo – ha proseguito il capo del governo – è evidente che in Italia esistono delle zone franche, ma dobbiamo dimostrare che si può invertire la direzione«.
Infine, ha ricordato la Meloni alla Dnaa «abbiamo potenziato il comparto sicurezza con l’assunzione di circa 12.000 uomini e donne delle forze dell’ordine e abbiamo esteso la competenza della procura nazionale antimafia al cybercrime».